Solo il ministro Paola Severino potrebbe permettersi di pagare 7 milioni di euro alla Fiat e sopravvivere senza puntare a un monotono lavoro per l’eternità. Corrado Formigli, giornalista pure ben stipendiato, è stato condannato in primo grado da un tribunale civile a pagare questa enormità alla Fiat per un servizio considerato “denigratorio” sull’Alfa Romeo Mito, trasmesso in una puntata di Annozero di Rai2 condotta da Michele Santoro.  Solo due o tre notazioni: 1) la condanna – di cui non ricordo precedenti per le sproporzioni delle parti che nemmeno Davide e Golia – è stata emessa a Torino, casa della Fiat. Un caso, certo. 2) Il servizio incriminato, in cui era stato tirato in ballo un articolo di Quattroruote, non mi era piaciuto per altre sporporzioni, l’ho scritto e detto anche a Corrado Formigli, che conosco da tanto tempo. Ma da lì a rinunciare a comprarsi un’Alfa Romeo Mito per colpa sua – sarebbe questo il danno solo patrimoniale quantificato in 1.750.000, più o meno il valore di 80 macchine dal costo medio di 22.000 euro – ce ne corre. C’è da sospettare piuttosto che il giornalista, e qualsiasi giornalista in futuro, meriti una punizione divina, se dice (in un modo in questo caso da me non condiviso, ma è un dettaglio infimo) che un’auto va meno bene di un’altra.  Potremmo pagarla tutti, altra sproporzione. 3) Sarebbe un bel segno se  il ministro Severino – anzi il suo prestigioso studio milanese – prendesse in carico l’appello di Formigli e della Rai. Così, 7 per 7, i numeri e le loro coincidenze hanno sempre un’anima.

Commenti
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    Non ho visto il servizio. Io una FIAT non la comprerei mai per come si comporta Marchionne. Potrebbe anche essere l’auto migliore della terra, non la vorrei nemmeno gratis.
    Detto ciò, normalmente Formigli fa dei servizi interessanti. Vale la pena ricordare che quello lo ha fatto per Annozero, trasmissione che la RAI ha voluto distruggere e che continua sotto altra forma a Servizio pubblico… il bersaglio vero mi sembra quello, anche se la situazione personale di Formigli è inaudita.

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    spero che Formigli non venga abbandonato a se stesso come successe a Paolo Barnard.
    Qualcosa mi dice però che gli andrà meglio ….

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    Non sapevo la vicenda di Barnard, ma mi sembra sempre più chiaro che il bersaglio è Servizio pubblico – o meglio lo spazio costante che sta dando alla FIOM e la denuncia del comportamento inaccettabile della FIAT. Che schifo. Mai più FIAT, sempre più convinta.

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    C’è una certa differenza tra noi, Italia, e quelli di un altro paese in cui un modello andò sotto le lenti per la prova fallita dell’alce.
    E’ da tempo che il sistema si stà contorcendosi su sè stesso con arcaismi, bizantinismi, babelismi che impedisce la ns evoluzione, questo è un altro es.!

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    interessante sapere se iconsulenti nominati dal tribunale hanno mai
    avuto rapporti con Fiat Solidarieta’aFormigli ilsuo servizio non si
    proponeva affatto di danneggiare Fiat Marco

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    Dunque, se capisco bene, un Magistrato che la pensa come vorremo noi è un buon magistrato, altrimenti è marionetta dei Poteri Forti?
    Mi sembrano parole molto in voga qualche tempo fa, in bocca aduna persona di bassa statura. Anche morfologica.

    Poche storie:
    il servizio di Formiglio è stato colpevolmente mistificatorio portando a testimonio i dati della più importante rivisa del settore per dimostrare la presupposta inferiorità GLOBALE dell’Alfa (i dati cronometrici erano funzionali esclusivamente a questo nel contesto, e chi non lo ammette deve fare i conti con la propria onestà intellettuale) , per dimostrare come il Maglionico Marchionne non stesse agendo a salvaguardia dei propri marchi. Questo quando invece la stessa rivista promuoveva a pieni voti la Mito addirittura come la migliore della categoria!!! Roba dal peggior Belpietro…
    Sconcertal’ignoranza e l’arroganza di un giornalista che si professa esperto in materia:se si fosse semplicemente DOCUMENTATO PRIMA di vomitare idiozie a vanvera, cioè se avesse fatto il Giornalista, non avrebbe avuto problemi. Ma nemmeno materia per poter diffondere i propri preconcetti…

    Spero che quanto successo al povero Formiglio (massimo sostegno sul piano umano, per carità) serva di lezione, ma in ogni ambito in cui occorre una certa “ferratura” in una materia specifica il giornalista medio italiano (salvo eccezioni a confrma) ricade in banalità stereotipate autoreferenziali e colme di retorica.

    Ho letto con interesse l’apologia della Gabanelli,
    e ne comprendo appienon la diffesa corporativa d’ufficio,
    ma non riesco a condividerla.
    Sono però d’accordo a definire smisurata la sanzione per Formigli
    non ho mestiere per poter giudicare i metodi con cui è stata calcolata e divisa l’entità della pena, ad ogni modo più di un milione di euro per un singolo cittadino senza redditi eccelsi è praticamente “impagabile” : spero che per Formigli ci siano degli strumenti assicurativi ad alleggerirne il peso…

    Quel che non mi è piaciuto affatto è stato l’intervento di Mentana:
    che FIat abbia sempre tentato di ammansire in variegate maniere la stampa è verosimilissimo, anche se l’impronta di Marchionne, mi dice chi si professa “insider”, pare avere inciso dando una sterzata in senso opposto limitando, tra le altre, anche le spese per -chiamiamole- “pubbliche relazioni” ( peraltro non senza effetti sulla benevolenza della stampa italiana…)
    Ma pensare che Volkswagen, Ford, PSA, GM, BMW, Daimler, etc. etc. etc. non abbiano agito allo stesso modo è francamente da ingenui (o detto in malafede)…

    La retorica usata dal buon Enrico è poi stucchevole e basata su argomentazioni piuttosto puerili, tipiche di chi parla per sentito dire, come troppo spesso fanno i giornalisti quando si trattano argomenti settoriali.

    Ma qui non si tratta di “scrivere o dire cose sgradite” ma di aver malamente affastellato alla rinfusa baggianate mistificatorie senza il minimo fondamento. Anzi, con il fondamento in realtà opposto alla tesi che si tentava di portare (nella fattispecie le presunta “inferiorità” della Mito rispetto alle concorrenti Mini e DS3).

    Credo poi che la sentenza non metta certo a repentaglio la libertà d’informazione, ma piuttosto costringerà il giornalismo a tornare ai tempi in cui si facevano vere inchieste, approfondendo ed informandosi sui temi trattati, consci che a “spararle a vanvera” si rischia qualcosa…

    Ma su una cosa sono pienamente d’accordo con Mentana:
    se Fiat, una volta acclarato in modo cristallino che il servizio mandato in onda è stata una porcheria, decidesse di decurtare a Formigli la pena a livelli simbolici (o almeno ragionevolmente sostenibili) ci farebbe una gran figura.

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    @Pal. Allora. Intanto mi autodenuncio. Conosco Formigli da anni. In quanto amico sto seguendo sui blog il dibattito sulla sentenza.
    Questo Pal che scrive qua sopra l’ho incontrato in altri 4 siti.
    Caro Pal, chi sei? Chi ti manda?
    Lo hai visto il servizio condannato? O da due giorni ti aggiri per la Rete dicendo che era pieno di “baggianate mistificatorie” perché non hai altro da fare? Nel servizio e in studio l’unico dato citato era quello riportato da Quattroruote.
    Chiunque abbia letto la sentenza sa che la condanna è avvenuta perché la Fiat avrebbe voluto che si citassero anche altri dati del servizio di Quattroruote. Gli avvocati della Fiat non contestano “baggianate mistificatorie”. E allora Pal, chi sei?

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    @Carlo Santi
    Mi autodenuncio pure io:
    Sono un ingegnere appassionato di automobili, di design, di tecnica, di strategie industriali, abbonato trentennale alla rivista Quattroruote, e lettore abituale di altre riviste (specie straniere) del settore.
    Lavoro nell’industria automotive (non strettamente nell’automobile) per una marca diretta concorrente all’omologa di Fiat Group.

    Frequento molti forum dedicati e ho preso l’abitudine, viste le valanghe di banalità pregiudiziali che si riversano nella rete da appassionati sì ma incompetenti, di provare a proporre spunti che tolgano i paraocchi.

    Vidi all’epoca il servizio ed essendo un estimatore sia del marchio Alfa che della vettura i questione e forse ancor più per il mio odio per l’arroganza dei pregiudizi, l’ignoranza in materia e il pressapochismo, mi ribollì il sangue, e presi a cuore la questione.

    Recentemente, in alcuni dei forum specialistici che seguo, era stato messo in risalto (meglio: alla berlina) l’articolo di Telese in cui al fine di denigrare il Maglionne venivano scritte bestialità sulla Lancia Thema, mistificando completamente la prova della rivista Quattroruote, ecco perchè mi sono soffermato più volte a commentare proprio l’articolo di Telese, dove ci siamo incontrati virtualmente, di cui come vedi questo è un sunto copia&incolla, per pura pigrizia.
    Semplicemente googlando, ho voluto commentare ove possibile, sperando di offrire un punto di vista più neutro, ammetto sia anche una questione di narcisismo…

    Ammetto poio che certi toni nei miei commenti, sopra le righe in effetti, li ho usati proprio sull’onda di una certa rabbia, montata anche in risposta a chi altrove continuava a commentare con le solite banalità.

    La sentenza http://www.automobilismo.it/moduli/articoli/attachments/16016/fiat-contro-annozero.pdf maniaco quale sono l’ho ovviamente letta:
    la “baggianata mistificatoria” è stata considerare un dato cronometrico come unico indice della sportività di una vettura, tentando di denigrare un prodotto che la stessa rivista portato a testimonio definiva il migliore della categoria, senza un minimo discernimento critico che chiunque sia arrivato alla “B” de “l’ABC dell’Automobilismo” dovrebbe avere. Ciò sbandierato a voce alta con un arroganza da far accaponare la pelle.

    Ecco chi sono (per quel che di me intendo far conoscere nel mondo virtuale).

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    @ Pal
    Egregio collega (ti chiamo così perchè pure io sono ingenere), sono rimasto piuttosto perplesso dalla chiave di lettura che hai voluto dare alla faccenda. Purtroppo, nonostante il tuo impegno a dissimulare, secondo me la tua opinione odora più di politica che di tecnica proprio perchè vuoi spiegare da specialista del settore automobilistico, quale non ho dubbio che tu sia, una questione che invece a me sembra puramente di carattere legale. Il giornalista Formigli, in quella puntata di Annozero che vidi anch’io stesso, citò delle risultanze di un test comparativo tra auto sportive del semento C tra cui appunto la MiTo. In sua compagnia tra l’altro c’erano i redattori/tecnici di Quattroruote, da cui era stata organizzata la prova, nessuno dei quali si dissociò da quanto sostenuto da Formigli. Non si dissociarono, a parer mio, perchè i dati da lui riferiti era i LORO dati. Ora si può benissimo “accusare” il giornalista di incompetenza tecnica e se vuoi di parzialità (tra l’altro non è ancora nemmeno la faziosità che tu si intuisce come tu gli attribuisca scrivendo ad esempio la frase “…per il mio odio per l’arroganza dei pregiudizi, l’ignoranza in materia e il pressapochismo, mi ribollì il sangue…”) nel citare proprio quei dati e non gli altri di cui tu parli a proposito dell’articolo di Quattroruote, però spacciare questa per denigrazione mi sembra davvero immotivato, esagerato e soprattutto ingiusto. Mi permetto per terminare il mio ragionamento un semplice parallelismo: il tuo discorso mi ha richiamato quelli che sento fare durante la messa da certi sacerdoti “integralisti” che si lamentano perchè i media raccontano gli scandali della Chiesa Cattolica (pedofilia, esenzione dall’ICI, partecipazione tramite lo IOR ad enormi operazioni finanziare criminali) “occultando” tutto ciò che di buono e di bello invece fa… Ho reso l’idea?
    Un cordiale saluto

    P.S.
    un po’ come Carlo Santi, penso che quando si sostengono le proprie idee in svariate sedi, come tui stesso hai confermato, per non parlare con l’impeto che hai mostrato, il celarsi dietro ad un nickname sia una scelta se non sospetta certo non adeguata alle parole forti pronunciate

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    Roberto,
    questione di sensibilità.
    Fossi meno appassionato (o informato…)avrei probabilmente reagito in modo diverso.

    La politica, per fortuna, nel mio caso non c’entra (anzi il mio pensiero mi porterebbe una certa simpatia per Formiglio),
    ammetto comunque la mia ignoranza in materia legale: il mio intervento non voleva toccarne la questione, se non in termini “pratici”.
    Tra l’altro, come già scritto, sono d’accordo con Formiglio e Gabanelli nel ritenere sproporzionata la sanzione.

    Nel mio piccolo credo però di aver capito le motivazioni della sentenza, che francamente mi parrebbero collimare -esuberanza semantica a parte- con quel che ho esposto.

    Per le altre precisazioni:
    da quel che mi risulta i professionisti ad accompagnare Formigli erano non di Quattroruote ma della rivista Top Gear: collaudatori utilizzati per le riprese video a solo scopo illustrativo (i dati cronometrici erano stati infatti presi qualche mese prima delle riprese mandate in onda e tra l’altro erano relativi a versioni diverse da quelle poi mostrate in video…).
    Mi risulta anche che Quattroruote si sia poi ufficialmente dissociata dal servizio.

    Ad ogni modo, l’unico dato di 4Ruote usato è quello del tempo sul giro in pista, dolosamente* omettendo di aggiungere che: (*forse non è il termine guridico più adeguato:mi si conceda…)

    1 – Il tempo totale è stato influenzato dal fatto di non poter far sbandare/pattinare la vettura oltre certi limiti perchè Fiat, per questioni di sicurezza, ha valutato di non rendere totalmente disinseribile il controllo di stabilità, ma di mantenerlo sempre attivo su 3 livelli: Neve/bagnato-Normale-Sportivo mentre normalmente le vetture hanno solo l’opzione attivo o spento.
    (Ad ogni modo nelle perizie bypassando il sistema di sicurezza i periti dimostrano che la Mito si sarebbe piazzata seconda davanti a DS3 pur sempre dietro alla Mini che però è tutt’altro tipo di vettura, più compatta, meno spaziosa, confortevole etc. meno “macchina” delle due rivali).

    2 – LA Mito alla fine della prova era stata giudicata da Quattroruote LA MIGLIORE delle tre, esaltandone l’equilibrio generale,la tecnologia, le prestazioni su strada e dando giustamente poco peso al risultato fra i cordoli, essendo una condizione di guida totalmente estranea all’uso normale.

    Poi.

    Per il fatto che il mio discorso te ne abbia ricordati altri di infimo spessore, beh, non posso che dispiacermene.
    Faccio comunque molta fatica a capirne il motivo.
    Ho comunque il conforto di molti appassionati che in giro per la rete hanno la mia identica prospettiva (alcuni dei quali si esprimono in toni ben meno educati dei miei).

    Infine
    La scelta di un nickname da utilizzare nel web (per altro sempre lo stesso ovunque scriva d’automobili) la considero necessaria per mantenere sufficientemente distante il pericolo di invasione della privacy.
    Non sarebbe cosa nelle mie corde, ma non credo vi siano alternative.

    Penso francamente di non dover aggiungere nulla,
    in caso provvederò.

    Ricambio volentieri il saluto

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    (rileggo ora le mie righe e ci trovo non voluto un tono da “maestrina”… ahimè di certe cose sarebbe sempre meglio discutere seduti ad un tavolo con la tovaglia a quadri e con un fiasco di Chianti in mezzo, ma -ahinoi- il web è così…)

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