Il suo nome lo troverete in fondo. A qualcuno potrebbe dire poco, quasi come quelli di certi nuovi ricchi cinesi che da noi sono ancora sconosciuti ma che con l’auto fanno soldi a palate. Magari dopo essere partiti più di vent’anni fa dalle batterie dei telefoni, tipo Wuang Chuanfu, il boss di Byd (19 miliardi di dollari di ricchezza personale secondo Forbes), società cinese che alla fine del 2023 dovrebbe  aver sorpassato la Tesla di Elon Musk per veicoli elettrici venduti nel mondo.

Ma non è lui il migliore boss dell’anno nell’auto. Sarebbe troppo facile quando si ha dietro un paese immenso e un sistema politico-economico che ha deciso di spingere sull’auto elettrica spingendo contemporaneamente sulle miniere di carbone. Un sistema dove tutto fa brodo e la democrazia è vietata per legge. Contraddizioni? Un optional, come la vernice metallizzata.

Tiro dritto ma più m’intruppo nelle classifiche che nei media si è soliti fare per la fine dell’anno vecchio e l’arrivo di quello nuovo – i top ten, i primi che non saranno mai gli ultimi anche se così si diceva di cose tipo Nokia, etc – insomma, più mi inoltro nella facce dell’auto e più fatico a trovare il boss dei boss.

Mary Barra? Luca de Meo? Carlos Tavares? Oliver Zipse? Akio Toyoda, che ha fatto un passo di lato, giusto per cominciare a ragionare?

Sto lì per spegnere il pc quando su whatsapp un amico mi manda queste righe invece dei soliti auguri: “Ecco perché Warren Buffett è uscito da Byd: ha trasformato un investimento da 230 milioni di dollari in 8 miliardi!”.

In effetti. Era la fine di settembre del 2008, Lehman Brothers era appena saltata per aria, l’onda d’urto l’avremmo pagata tutti per anni, come una esplosione nucleare. E che fa Warren Buffett insieme al suo socio e amico Charlie Munger co-pilota di Berkshire Hathaway, la gigantesca holding americana con sede a Omaha in Nebraska? Mentre i broker di Lehman fanno gli scatoloni ripresi dalle tv mondiali, Buffett e Munger investono 230 milioni di dollari in Byd comprandosi una  quota del 10%.

Nel corso del 2023, i due grandi vecchi della finanza statunitense – super ricchi quanto famosi per essere anche super frugali – cominciano a disfarsi di azioni della società cinese, garantendosi profitti stellari. E’ tempo di portare a casa i soldi, non un ripensamento: a febbraio Munger ribadisce pubblicamente che Byd è una delle migliori cose che ha fatto in Berkshire e che la preferisce a Tesla.

In una intervista a Wall Street Journal di non molto tempo fa, Munger aveva affidato pensieri e parole sulla sua straordinaria storia di  lavoro e ricchezza. L’affermazione migliore? “Credo che uno dei motivi per cui ho avuto successo economico nella mia vita sia perché ho letto moltissimo. Per tutta la vita, a partire da quando avevo circa sei anni. Non so come si possa diventare intelligenti senza leggere molto”.

Munger muore il 28 novembre scorso, oggi 1 gennaio 2024 avrebbe compiuto 100 anni. Byd dovrebbe essere incoronata a breve come regina mondiale delle elettriche. Munger, ecco chi è per me il migliore boss dell’anno. Sì, per l’auto. Un lettore fortissimo.

@fpatfpat

 

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