Fra 180 prime mondiale ed europee e 260 espositori, si fa presto lo stesso a scegliere il modello-regina del Salone di Ginevra 2012: si chiama Taglio dei Costi, celebrato dall’appena annunciato matrimonio di interessi Gm-Psa  e applaudito da chi l’ha già fatto solo un po’ e da chi lo vorrebbe fare alla grande. Soprattutto in Europa, dove l’anno si chiuderà con un quinto calo consecutivo delle vendite, segno di crisi vera.  Gm Europe e Psa sono oggi l’insieme di due debolezze, con Opel, Peugeot e Citroen che hanno perso nel solo 2011 rispettivamente 747 milioni di dollari e 92 milioni di euro. Anche se dicono di più il rosso fuoco dei primi, pari a 15,6 miliardi di dollari negli ultimi dodici anni e il rosso fiamma del secondo semestre 2011 del gruppo francese, pari a  497 milioni di euro.  Il ministro del lavoro francese Eric Besson, travolto dalla campagna elettorale, ha detto oggi che “l’accordo è un’ottima notizia per l’industria dell’automobile e per i suoi lavoratori”, perché, a suo dire, non provocherà licenziamenti in Francia nel gruppo Psa. A parte il fatto che Psa è privato, Besson parla dopo aver fatto passare il taglio di 6.800 posti di lavoro da parte di Peugeot-Citroen, nell’autunno scorso. E nonostante il governo avesse prestato, a condizioni favorevoli, 3 miliardi di euro a Psa per superare meglio la crisi del 2009. La verità è che dopo le presidenziali di aprile, Besson quasi sicuramente passerà, la crisi no. Alla Opel, i vertici di Gm potrebbero invece fare le corse, per tagliare prima delle elezioni del 2013 in Germania. Giocando anche sul fatto che a decidere sarà la casa madre americana, sebbene il suo braccio europeo abbia base, cultura e operatività a Colonia. In America ci sono le presidenziali in novembre, ma Gm continua a riassumere a casa e l’amministrazione Obama se ne può fregare dei tagli in Europa. Ci vorrà tempo perché l’accordo con Psa porti a risparmi significativi nei costi; addirittura solo nel 2016 vedremo il primo prodotto nato da questa alleanza. Nel frattempo, Gm mette contro i lavoratori degli stabilimenti tedesco di Bochum e di quello inglese di Ellesmere Port, uno dei due se non entrambi destinati a chiudere, secondo il modello-regina del Salone: il Taglio dei Costi. Firmato dalla stessa Gm che l’anno scorso ha fatto utili record per 7,6 miliardi di dollari.

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