In mancanza di nuovi governi finanziatori, Sergio Marchionne ha deciso: tutto quel che non c’è in casa non si fa, o si fa fuori. Così è anche per la prossima generazione della spider dell’Alfa Romeo, che sarà costruita dalla Mazda a Hiroshima su pianale giapponese. Tra i due partner è stato firmato un memorandum d’intesa, da completare entro l’anno in modo che nel 2015 le due nuove spider con i differenti marchi vengano alla luce. Che dire? Nel secolo scorso, quando si diceva spider, si diceva o è italiana o è inglese. Alla fine dei ’60 ci si mise pure un Dustin Hoffman appena laureato a celebrare il Duetto per le strade d’America, e mito è stato. Non è nostalgia del tempo che fu: l’accordo italo-giapponese evidenzia quanto l’Italia sia sempre più marginale nelle strategie di Marchionne. Nel paese si produce sempre meno perché si perdono soldi, è il leit motiv. Peccato che il lavoratori siano solo vittime: l’aumento di oltre il 4% dei salari l’hanno ottenuto i metalmeccanici tedeschi, non i nostri.

Detto questo, l’erede del Duetto tornerà a trazione posteriore (sempre per i nostalgici), sulla base della prossima generazione di MX5 o Miata, come l’hanno ribattezzata gli americani quando apparve la prima serie nel 1989. Allora era compatta, maneggevole, tutta dietro, ispirata al…Duetto (oltre che alle Mg inglesi). E così dovrebbe essere la prossima e dunque anche la sua sorellina italiana. L’Alfa Romeo diventa un marchio globetrotter, con modelli prodotti presto negli Usa, in Giappone, in Cina e forse un giorno anche in India, dove Marchionne ha appena rinegoziato un accordo fin qui fallimentare con Tata per una rete commerciale indipendente nonché per l’assemblaggio locale di qualsiasi prodotto del gruppo, Jeep e Chrysler comprese.

L’accordo Mazda-Alfa Romeo verrà allargato? I giap sono stati messi fuori dal gruppo Ford (agli americani è rimasto solo il 2%) e  oggi sarebbe incomprensibile un nuovo matrimonio all’italiana. Marchionne ha però bisogno di un partner asiatico per crescere nell’unica area che cresce davvero e ha urgenza di un pianale di segmento B nuovo di zecca per la Fiat Punto. Si può fare con la Mazda (che non ce l’ha, ma dividendo le spese…), o anche con la più solida Suzuki. La ricerca, dunque, continua.

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