Ai vertici del gruppo Volkswagen c’è stata una specie di rivoluzione e non un semplice cambio della guardia per alcuni top manager. Il ceo Martin Winterkorn ha risposto in questo modo alla crisi dell’auto che in Europa galoppa a fianco di quella dei debiti sovrani e delle banche, mettendo gente nuova lì dove il gruppo più guadagna: all’Audi, in Cina e nei camion. Vw, insomma, investe da una parte per coprirsi dai rischi di perdite di altri settori. Un po’ come fanno le banche d’affari, che però scommettono sulla speculazione (e sempre più sbagliano di grosso, vedi il recente buco di JpMorgan). Vi rimando a questo articolo di Automotive News Europe per sapere chi sono i nominati , ma annoto due cose: l’ennesima promozione di Luca De Meo, ex enfant prodige della corte Fiat (quando Sergio Marchionne investiva davvero sull’auto), che va a guidare la divisione vendite e marketing dell’Audi, il cuore dell’impero; e la promozione al marketing del gruppo, posizione lasciata libera da De Meo, all’ex Ford Juergen Stackmann, che conferma quanto continui a essere apprezzata la scuola marketing della Ford a livello mondiale.
Perché De Meo sale in Audi
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