La Mercedes Classe A viene cappottata di nuovo. Dopo la clamorosa prima volta nel 1997.  quando la piccola di Stoccarda andò ruote all’aria appena dei colleghi svedesi alla guida provarono a evitare un ostacolo improvviso (si chiama test dell’alce, per noi potrebbe essere del gatto o di animali più facili da incontrare), la nuova Classe A appena presentata è stata ribaltata anch’essa. Questa volta non su pista, ma dalla Mercedes nella sua immagine e dunque nei suoi obiettivi di vendita: da piccola monovolume elegante (che piacque molto al pubblico femminile) a due volumi sportiva, per un pubblico più ampio possibile. Come negli anni ’90, la Mercedes ha fatto di nuovo una scelta radicale: la differenza è che allora, scendendo dal piedistallo delle auto di lusso purché grandi, reinventò a modo suo la piccola monovolume; oggi, in tempi di crisi e di globalizzazione spinta, Stoccarda insegue modelli di successo (altrui) come la Bmw serie 1, provando solo a far meglio. Foto e prove su strada della Classe A le trovate in giro per il web. Faccio solo notare che la nuova è più bassa della precedente di ben 16 centimetri: vuol dire molto non solo nel look ma anche nella sistemazione del baricentro.  E  qui potete leggere quanto sia importante – in termini di sicurezza – montare di serie il dispositivo elettronico  di controllo di stabilità, allora optional. Viva l’alce.

Lascia un commento