Vacanza deriva dal latino vacare, “essere vuoto”, poi arrivata ai nostri giorni con una traduzione meno tranchant, “periodo di riposo”. Ma oggi 1 settembre, nelle fabbriche di automobili di mezza Europa la vacanza purtroppo non è finita. E parlo di vacanza in senso stretto latino. Da qui a novembre, a giorni o settimane diverse, a Pomigliano dove Fiat costruisce la Panda è prevista nuova cassa integrazione per i lavoratori, così come nei siti francesi di Douai della Renault, di Rennes e di Sochaux di Psa, di Colonia della Ford, di Russuelsheim e Kaiserlautern della Opel. Le previsioni sono sempre più nere: l’ultima degli analisti di AlixPartners stima un mercato europeo a fine 2012 di 13,6 milioni di auto vendute, 800.000 in meno del 2011, quasi il 20% sotto il picco di 16,8 milioni del 2007, ultimo anno pre-crisi. L’amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, unico costruttore dove i dipendenti in Europa sono tutti al lavoro, ha detto l’altro giorno che sul Vecchio Continente si potrebbe stare con “dieci fabbriche in meno”. Se lo dice il manager dell’unico gruppo europeo in salute,  cosa stanno per fare i suoi colleghi che perdono soldi?

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