Per chi fa informazione, il rischio è di abituarsi a qualcosa che invece è fuori dalle consuetudini, pur essendo uno dei temi cruciali della nostra società. Parlo della dodicesima edizione di H2Roma, il salone dedicato alla sostenibilità dell’energia e della mobilità in auto, svoltosi nella capitale tra l’8 e il 10 novembre. La forza di questa manifestazione sta nel confronto pubblico – e noto che pubblico qui sta soprattutto per una marea di giovani delle scuole come non si vedono altrove – tra industria dell’auto e ricercatori indipendenti, gente dell’Enea, del Cnr e del Cirps, Centro interuniversitario per lo sviluppo sostenibile de La Sapienza (università di Roma). Con i rappresentanti di tanti costruttori – Fiat, Mercedes, Peugeot, Citroen, Renault, Bmw, Toyota, Gm, Nissan, Volkswagen, Volvo e i cinesi di Zic, c’è stato un confronto vero sui nuovi sistemi di mobilità, centrato sull’elettrico, sull’ibrido e sul prossimo rilancio dell’idrogeno. Per chi volesse saperne di più, qui il collegamento alla manifestazione. Tutto di fronte a una platea di esperti e non, con la partecipazione (scusate se insisto) di studenti delle scuole secondarie, cui sono stati dedicati anche percorsi formativi e didattici. E poi è bastato avere in tasca la patente per poter provare diverse auto che sono un pezzetto del nostro difficile presente e futuro a minor impatto ambientale. Un salone di libero scambio di conoscenza, dove altro accade?
La forza di H2Roma
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