Prendete le Nissan Micra e Note. Sono segni di singolare  strategia nel segmento B in Europa. I giapponesi avevano la Micra, frizzante nel look e al top per la tecnologia, capace di piacere a uomini e donne, giovani e meno giovani: un nome, una garanzia di successo. Poi i piani alti decidono che è tempo di cambiare registro: la Micra, l’attuale, nata nel 2010, diventa una world car che deve accontentare l’automobilista dei paesi emergenti e anche quello, più esigente, del Vecchio Continente. Risultato: in Europa la Micra ha perso tutto l’appeal che si era conquistata negli anni.

2013: i giapponesi cercano di tornare parzialmente indietro. Il look un po’ dimesso della Micra viene rivisto, guadagna senza dubbio personalità e fascino, ma la giapponese resta troppo piccola nelle dimensioni, nelle ambizioni e nella varietà della gamma, per competere con le agguerritissime Ford Fiesta, Peugeot 208 e Renault Clio (solo per citare le più nuove).

Nel “cuore” del segmento B, la Nissan dunque cala la nuova Note, che però è una monovolume… Ma come, proprio la Nissan che ha cambiato la concezione dei segmenti C e B in Europa, prima con la Qashqai e poi con la Juke, indirizzando i gusti dei clienti verso le Suv  e le Crossover, ripropone una tipologia di auto che non le ha dato grandissime soddisfazioni (472.000 Note vendute in 6 anni contro le 330.000 Juke in due anni e mezzo)?

Sì, proprio la Nissan. E il motivo ce lo spiega Geraldine Ingham, Product Marketing General Manager: “Progettata e configurata per il mercato europeo, la Note si distingue per un design di forte carattere, una dotazione tecnologica rivoluzionaria per il settore, una straordinaria praticità e l’eccellente rapporto prezzo/prestazioni,ponendosi in diretto antagonismo con modelli come Fiesta e Polo”.

Fiesta e Polo, qui sta la risposta. Che poi è un’indiretta ammissione di debolezza: consapevoli che con la Micra non possono insidiare Polo e Fiesta (ma neanche 208, Clio e Yaris), in Nissan puntano sulla Note. Che in un ingombro simile concentra spazi e versatilità superiori.

Detto questo, è tutta da verificare la disponibilità, fra quelli che pensano di acquistare una Polo o comunque una classica vettura di segmento B, di comprare una piccola Mpv, per quanto abbastanza dinamica nel design. Troppa la differenza d’immagine, soprattutto agli occhi dei più giovani, che difficilmente baratterebbero una 208 o una Clio con una Note.

Per quanto mi riguarda, continuo a considerare la Note una rivale di Hyundai ix20, Kia Venga, Ford B-Max e Opel Meriva. Anche perché la Mpv  giapponese, dal punto di vista del look e della guidabilità, è tutto un altro pianeta rispetto al vecchio modello ed è assolutamente in linea con le sopracitate rivali (peccato solo per una certa rumorosità del diesel). Tanto più se a B-Max e Meriva, a poco sono servite ai fini delle vendite, per ora, le aperture “fantasiose”. La B-Max non solo adotta le porte posteriori scorrevoli, ma annega il montante nella struttura stessa dello sportello. Risultato: a porte aperte, la MPV Ford sembra un vuoto con l’auto attorno.Geniale, sulla carta. Alla prova dei fatti, però, il sedile posteriore è più stretto della media delle rivali, dato che è stato “scavato”, lateralmente, proprio al fine di ricavare lo spazio necessario per bloccare le portiere posteriori in posizione completamente aperta  Quanto alla Meriva, le porte posteriori sono incernierate dietro: si aprono cioè a specchio rispetto a quelle anteriori. Una soluzione originale, non c’è dubbio, ma dai dubbi vantaggi pratici.

Rispetto alle quali, la Note fa valere un argomento, questo sì, che potrebbe essere arma di conquista: il Safety Shield. Con soli 1.000 euro ci si porta in auto il dispositivo che evita cambi involontari di corsia, l’ausilio al sorpasso, il rilevatore di oggetti in movimento dietro all’auto, l’Around View Monitor (una telecamera che “vede” oltre il muso dell’auto per facilitare le uscite dagli incroci più ostici) e il navigatore con touch screen da 5,8″. Non male.

 

Commenti
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    In realtà la Nissan ha già la sua segmento B chic, ed è la Juke.
    In Europa se non ti chiami Polo o Fiesta non ce la puoi fare ad andare avanti bene nel segmento B, specie se manca un forte mercato interno.
    Se per la fascia alta c’è la Juke, la Micra serve a concorrere con le coreane od anche con Panda e simili

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    E’ vero, la Juke rappresenta la proposta chic della Nissan nel segmento B. Un’auto di grande successo, come dimostrano i 105.371 esemplari consegnati nel 2012 in Europa. Numeri comunque “piccoli” rispetto alle 326.503 e 303.696 unità totalizzate, rispettivamente, da Ford Fiesta e VW Polo nello stesso periodo.
    Proprio qui, nella fascia di grandi volumi del segmento B, ai giapponesi manca un prodotto forte, in grado (come fu la prima Micra importata in Europa e, in parte, anche la seconda) di competere con i modelli più venduti.
    Il tempo dirà se la Note può essere un’alternativa valida a Ford Fiesta e VW Polo, ma anche a Opel Corsa (281.875 auto nel 2012), Renault Clio (259.624), Toyota Yaris (176.719), ecc.

    Grazie
    Adriano Tosi

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