La febbre social sembra non aver colpito le Case auto. A sentire le parole del manager di turno della filiale italiana di una qualunque Casa automobilistica, la strategia sui social network sembra essere il primo dei pensieri. Poi però scopri che non è così. O che almeno, si sono persi un pezzo. Forse il più importante.
Mi spiego. Blogmeter qualche giorno fa ha presentato allo IAB 2013 (evento digital milanese) un’indagine che potete trovare qui in forma di slides. In pratica, è stato rilevato lo stato di social caring delle aziende italiane (e non) presenti su Facebook e Twitter nella nostra lingua (analizzate 2.519 pagine Facebook e 1.167 profili Twitter). Che cosa è il social caring? L’attenzione al cliente attraverso i social network. In pratica: un cliente scrive su Facebook o Twitter, solitamente pone un problema o una richiesta, e l’azienda risponde. Una sorta di call center digitale più immediato e veloce.
Il risultato è deprimente: le aziende che hanno risposto su Facebook ad almeno 500 post sono state solo 60 ovvero il 2,4%. Peggio è andata a chi si è rivolto a Twitter: solo 23 società hanno risposto ad almeno 500 tweet pari al 2%. Per la cronaca, tra le più reattive su Facebook sarebbero Poste Mobile e Wind, su Twitter invece l’Atac, l’azienda municipalizzata del trasporto pubblico di Roma, e Alice TV. Ebbene, tra le aziende più social care, non c’è neppure una casa automobilistica. Che a questo punto, predica bene ma razzola male.
Molto strano!
Se parliamo di Twitter, concordo con quello detto ma ci sono dei profili di case che sono superefficienti 24h, altri meno.
Tra questi….Seat, Fiat, Alfa, Lancia, Nissan, Renault…esperenzia personale.
Leggendo questi dati mi viene da chiedere quale metodolia statistica é stata usata.