Festival of Speed. Un nome un programma, ma soprattutto un evento motoristico di successo. Per chi non lo conoscesse si svolge in Inghilterra, dura 4 giorni e raduna lungo l’omonimo circuito storico di proprietà di tale Lord March, migliaia di persone che accorrono nel West Sussex per vedere dal vivo qualsiasi oggetto motorizzato in grado emozionare: supercar innanzitutto, ma anche auto da corsa, auto d’epoca, moto e addirittura aerei.

I veicoli sono esposti per aree tematiche e stand ufficiali. Quindi sfrecciano a turno lungo la cosiddetta “salita della collina” a caccia del miglior tempo. Perché Goodwood, appunto, è innanzitutto un festival della velocità. Il pubblico guarda (e ascolta) estasiato e poi prende parte allo spettacolo che significa anche musica, cibo e la possibilità di incontrare dal vero i piloti di oggi e di ieri, uomini chiavi dell’industria automobilistica e gli stessi proprietari delle auto esposte. Perché quelle più belle sono “guidate” fisicamente a Goodwood da chi le ha comprate e vuole farle vedere per il piacere di condividere la passione con la gente comune. L’atmosfera è magica proprio per questo entusiasmo collettivo che non sembra conoscere confini sociali e men che meno anagrafici.

Perché parlo di questo Festival? Io credo che dal successo della formula Goodwood – 200 mila persone paganti nell’edizione 2014 – possiamo imparare almeno 3 cose:

1)     un Motor Show funziona se c’è innanzitutto lo Show per il pubblico

2)     l’automobile catalizza la passione se viene trattata per quello che è: un invenzione dell’uomo capace di far sognare e trasmettere emozioni quando è in movimento

3)     se c’è passione, c’è il pubblico e se c’è il pubblico ci sono gli investimenti delle Case automobilistiche ufficiali (a Goodwood quest’anno ce n’erano 20!)

Con questo non voglio dire che fare un Motor Show è semplice. Né che “basta copiare” gli inglesi (le condizioni del mercato italiano sono a dir poco diverse). Ma forse prima di litigare su quanti “Motor Show” fare in Italia, dove farli e come, bisogna chiedersi “per chi” si organizza un Motor Show. Sono convinto che rispondendo “correttamente” a questa domanda, si trova anche il modo per fare un evento di successo. Dove non importa.

 

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