Martin Winterkorn, numero uno del gruppo Volkswagen, al Salone di Parigi ha lanciato l’allarme: “Ridurre di un grammo le emissioni di CO2 costa alle Case automobilistiche 100 milioni di euro“. Per ogni singolo grammo di riduzione, c’è una spesa di ricerca e produzione di 100 milioni di euro. Non è poco. Tanto da pensare che questa volta il professor Winterkorn abbia sbagliato i calcoli.

La conferma arriva però da Ulrick Hackenberg, membro del Board e responsabile della ricerca e sviluppo di Audi. Anche lui ingegnere di lungo corso, il più ascoltato, si dice, da Winterkorn e Piech. Non è un caso che, dopo anni in Volkswagen, lo abbiano voluto far tornare a tutti i costi  in Audi per ridare lustro a quell’avanguardia della tecnica un po’ appannata.

Hackenberg mi spiega tutto (o quasi): “In media, considerando tutte le voci legate alla ricerca e allo sviluppo, spendiamo tra 30 e 50 euro per ogni vettura per grammo di CO2 da tagliare, il che moltiplicato per tutte le auto prodotte si arriva alla cifra dichiarata dal professor Winterkorn”. Facciamo noi ora due calcoli: il gruppo Volkswagen, secondo quanto indicato dallo stesso Hackenberg, ha “emissioni medie di CO2 di 127 grammi per km“. Per portarle ai 95 grammi previsti dall’Europa per il 2020 dovrà tagliare 32 grammi ovvero, secondo i calcoli dei tedeschi, spendere da qui al 2020 qualcosa come 3,2 miliardi di euro.

Non pochi. Il pericolo (per le risorse delle Case auto) è che l’Europa punti a limiti ancora più restrittivi dei 95 grammi. Volkswagen ha già detto che rispetterà i limiti imposti, ma quale altro costruttore europeo può permettersi investimenti così grandi?

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