Da bravo italiano sono andato a visitare Expo, di cui il gruppo Fiat Chrysler Automobiles è Official Global Partner, ossia quello (l’unico) che dovrebbe metterci le auto. L’associazione tra il grande tema dell’esposizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e i mezzi agricoli di CNH Industrial è piuttosto diretta, ma la mia curiosità – oltre che verso i cibi esotici ed Expo in sé, con i padiglioni e le polemiche del caso – era rivolta anche al modo in cui FCA sta sfruttando questa vetrina globale per parlare di utilizzo sostenibile delle risorse e allo stesso tempo promuovere le proprie auto.

Ecco il diario della giornata. Ho raggiunto Rho in treno e già alla stazione ferroviaria le premesse non erano delle migliori: i cartelli dell’apertura, in cui le auto FCA accoglievano le nazioni di tutto il mondo, erano quasi del tutto spariti e al loro posto campeggiavano spazi pubblicitari vuoti. Appena superati i tornelli all’ingresso, ho intravisto una solitaria e timida Fiat 500e attaccata a una colonnina di ricarica.

Sul decumano, invece, le uniche tracce di prodotti FCA erano i Fiat Ducato dello street food USA e le sculture “Per fare un albero” di Fabio Novembre: delle fioriere/installazioni artistiche ricoperte di vernice antismog che contengono un albero e hanno la forma di una Fiat 500 a grandezza naturale. Auto che giravano sui viali di Expo ne ho viste, ma nessuna era del gruppo italoamericano: una BMW i3 e qualche altra elettrica del terzetto Mitsubishi iMIEV/Citroen C-Zero/Peugeot iOn, tutte in dotazione alle forze dell’ordine. Nessuna, però, dei marchi FCA, neppure parcheggiata in esposizione.

Delle “105 vetture eco-sostenibili della flotta di FCA a disposizione di Expo Milano 2015″ (come da comunicati ufficiali del gruppo), se si esclude la solitaria 500e di cui sopra, nemmeno l’ombra. Perché? La risposta più semplice è che le auto a disposizione fossero tutte impegnate nei loro doveri, un’altra (più cattiva) potrebbe essere che un’esposizione universale incentrata sulla sostenibilità non è il contesto in cui promuovere i modelli di un gruppo che – metano a parte – non offre molto in materia di energie alternative.

Vi devo una excusatio non petita: la mia visita è del 25 luglio. La pigrizia estiva mi ha spinto a scrivere solo ora e nel frattempo magari le cose saranno cambiate, ma a giudicare dalla mia esperienza personale viene da chiedersi: Expo per Fiat Chrysler è un’occasione mancata?

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