E cosi i lavoratori americani della Chrysler hanno bocciato sonoramente, con una percentuale di “no” del 65% e per la prima volta dopo 30 anni, l’ipotesi di nuovo contratto firmata da FCA con il sindacato UAW. La sconfitta è netta. Specie se si considera che i quasi 6.000 dipendenti della Jeep di Toledo, quelli che Sergio Marchionne defini “i lavoratori migliori del mondo, in questi anni non hanno mai detto una sola volta no”, hanno votato contro all’80%.

Al di là di quello che accadrà nelle prossime settimane (l’UAW ha annunciato di voler riaprire la trattativa ma non ha definito una nuova piattaforma), c’è da chiedersi se si sia rotta quella “bolla magica” che in questi anni ha costantemente premiato i rapporti fra Marchionne e i lavoratori americani.
Rapporto sintetizzato da una mitica foto di un abbraccio fra il top manager italiano e il segretario UAW di una piccola fabbrica di cambi di Tipton, nell’Indiana, riaperta da FCA per aumentare la produzione di uno dei suoi gioielli: il cambio automatico a 9 marce. Quella fusione fra la maglietta rossa dell’operaio e il maglione blu scuro del manager sembra figlia di un’altra epoca.
Il “no” degli operai americani ha ragioni solide. Il contratto bocciato non prevedeva il superamento totale dei compensi diversi fra vecchi e nuovi dipendenti. E anche il piano di investimenti, con la rivoluzione delle missioni di tutti gli stabilimenti americani, ha suscitato incertezze e malumori.
Tuttavia è veramente difficile pensare all’arrivo di una stagione di conflitti permanenti in FCA e più  in generale in America. Non va dimenticato che l’UAW ha concordato con FCA un compenso (circa 500 milioni in più anni) per l’implementazione in Usa del sistema produttivo Wcm e che lo stesso sindacato è il principale azionista di GM.
Per il momento, quel si può osservare con certezza è il buon funzionamento della democrazia sindacale in America. Sia quando c’è da dire “sì” che quando prevale il “no”. Un pilastro dei sistemi a sindacato unico.
Commenti
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    Quindi il maglioncino calerà le braghe garantendo aumenti a tutti gli operai (veterani o neo-assunti che siano) pur di tenersi stretto il suo alleato per un’eventuale scalata ai danni di GM?
    Mah, non mi sembra che il bilancio di FCA sia così all’attivo da permettersi certe trovate, senza contare che Lady Barra avrà già intuito da un pezzo questo piano dell’opa ostile e avrà preso già provvedimenti.
    Mi viene in mente la Porsche che tentò la scalata VW nel decennio scorso. Se non fosse stato per quello stesso Müller che ora si trova a capo di tutto il gruppo probabilmente sarebbe finita definitivamente pancia all’aria.

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