La notte del 9 novembre 1989 non ero a Berlino per la caduta del muro, né mi occupavo di auto e motori. Quella notte facevo il caporedattore degli esteri a Roma e Berlino era il centro del mondo. Tornai a casa molto tardi guidando una vecchia Volkswagen Golf comprata da un poliziotto che l’aveva un po’ incoattita, come si dice da queste parti.

La notte di giugno del 1990 che proclamarono Berlino capitale della Germania riunificata ero invece lì, inviato dal giornale per non so quale conferenza intergovernativa. Una coincidenza. Gerard era il compagno tedesco di una amica italiana e dopo cena mi disse: andiamo a fare un giro per le due Berlino con la mia Honda Transalp.

Ora, amavo la nuova Honda Transalp, enduro cittadina che avrei dovuto provare l’anno precedente sul circuito di Vallelunga su invito di un negozio romano. Non mi occupavo di auto e motori, ma ero un potenziale cliente avendo avuto in passato la gloriosa Honda 500 Four.

Mi ero sposato da poco e feci l’errore di andare a Vallelunga con mia moglie che, appena vide la gente tirare con la moto, mi chiese di andare via per paura. Honda Transalp addio…

Gerard guidava la sua Transalp tranquillo, caschi bene allacciati (eravamo in Germania!). Oscillavamo per le strade di Berlino mentre la gente intorno impazziva di gioia. Il muro era caduto sette mesi prima, l’annuncio della capitale unificata aveva il sapore di un altro ritorno alla storia.

La Transalp ci cullava da ovest a est, da est a ovest. Era come accendere e spegnere la luce con un clic. Nella Berlino uscita dal comunismo l’aria era ancora buia. Gerard spiegava, indicava, sorrideva. Non l’ho più rivisto.

9 novembre 1989, la caduta del Muro, non riesco a guardare altro in tv questi giorni. Emoziona. E ho ancora voglia di guidare quella Honda Transalp. La moto degli altri.

Lascia un commento