Fare soldi nelle corse e con quei soldi progettare e costruire delle supercar “di serie” con cui fare altri soldi… Dunque la notizia è che dopo 4 anni scarsi dalla sua fondazione, la McLaren Automotive ha chiuso il bilancio con i conti “in nero”. L’utile di esercizio è pari a 12,4 milioni di sterline a fronte di un fatturato di 285,4 milioni £ con previsioni di ulteriore crescita per l’anno in corso. E tutto questo è stato possibile grazie ai successi sportivi – e quindi finanziari – della McLaren Racing da cui sono state attinte le risorse per la progettazione delle McLaren stradali come la 12C, l’hypercar P1 e l’ultimissima 650S.

Il caso McLaren ha le carte in regola per entrare nei manuali di economia aziendale. Ed è ancora più affascinante se si pensa che sia stato possibile grazie alla passione e all’ostinazione di un uomo come Ron Dennis. Una figura ben nota a chi segue la Formula 1 e che non evoca certo simpatia.

Ma a Dennis – classe 1947, britannico doc che a 16 anni ha abbandonato gli studi per diventare apprendista meccanico – bisogna riconoscere il merito di un’impresa che non ha paragoni nella storia moderna dell’automobile. Il suo perfezionismo, la sua cura maniacale per il dettaglio nonché la sua mania di grandezza ha spinto la McLaren Automotive – dopo il Team di Formula 1 – a costruire dei capolavori di ingegneria diventati in pochi mesi  delle icone fra gli appassionati. E, cosa ancora più importante, sono già nei garage dei collezionisti di mezzo mondo. Della McLaren P1 – costo 1 milione di euro – sono stati consegnati 100 esemplari e i restanti 275 sono tutti piazzati.

La storia non finisce qui, anzi. Perché l’ambizione di Ron Dennis non è quella di “fare soldi” bensì quella di diventare una leggenda del motorismo come Enzo Ferrari. E’ questo il suo vero ed unico pallino. Le premesse sono interessanti, ma la strada da fare è ancora molto lunga. Ne riparleremo fra almeno 10 o 20 anni e nel frattempo se volete intuire di che pasta sono fatte la McLaren di oggi vi “raccomando” questa prova della McLaren 650S

 

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