Gennaio, tempo di occasioni, auto e altro: saldi nei centri commerciali, opportunità presso i concessionari per chi vuole risparmiare sul prezzo dell’auto nuova immatricolata l’anno prima, magari con la formula dei chilometri zero. Anche nel mondo del calcio si riaprono i battenti del calciomercato. Tra gli addetti ai lavori si parla di “mercato di riparazione”, perché con gli acquisti di questo periodo si può provare a sistemare l’organigramma delle squadre che devono ancora assestare equilibri o carenze.

Quelle che da agosto ad oggi hanno cambiato allenatore, hanno avuto degli infortunati gravi o si sono ritrovate dei giocatori di rendimento inopinatamente scadente, provano a sistemare le cose grazie al mercato di riparazione: giocatori che hanno bisogno di nuovi stimoli, di un allenatore che gli dia più possibilità di mettersi in evidenza piuttosto che di un giovane che abbia voglia di emergere.

Difficile, a gennaio, fare il colpo grosso che cambia la caratura della squadra: in genere si trovano elementi che offrono un buon compromesso tra prezzo e rendimento. Tra questi sono particolarmente ricercati i cosiddetti “parametri zero”: calciatori che, svincolati da obblighi contrattuali, comportano per la società che ne acquisisce il diritto alle prestazioni sportive l’esclusivo onere a bilancio dello stipendio. Nessuna passività per l’acquisto del cartellino da versare alla squadra di provenienza, dal momento che questa non c’è. Per lo più giocatori che hanno superato la trentina, che non rientrano nei piani delle vecchie società di appartenenza che, alla scadenza naturale o anticipata del contratto (con relativa buonuscita), li lasciano liberi di trovare altre sistemazioni.

Qualcosa di analogo al mercato dei chilometri zero, al quale si rivolgono acquirenti alla ricerca di vetture pronte all’utilizzo: non la macchina dei sogni, certo, magari con precisi vincoli di optional e colori ma che, dal punto di vista economico, sono un vero affare, dal momento che si tratta di vetture nuove che riducono significativamente il prezzo e annullano i tempi di consegna. Parametri e chilometri zero giocano il successo della loro formula sul compromesso tra necessità e disponibilità, qualità e denaro, volere e potere.

Acquirenti e venditori si sfidano alla ricerca del sottile equilibrio che possa rendere le operazioni convenienti per entrambi: win-win dicono gli americani. Ecco, allora, che procuratori dei giocatori e venditori di concessionarie si sperticano nell’evidenziare le qualità dei loro gioielli, che sembrano uniche: esperienza da vendere e integrità fisica da un lato; performance meccaniche e confortevolezza dall’altro.

Il tutto a prezzi venduti come stracciati che chi compra prova comunque, se non altro perché lo richiede il ruolo, a ribassare ulteriormente. Alla fine il nuovo acquisto verrà dato in pasto ai giornalisti per le interviste di rito o agli amici/colleghi per farsene vanto. Con quel retrogusto amaro che sa spesso di vorrei ma non posso.

Commenti
    Avatar autore

    Carino il parallelo, ma da acquirente di una KM0 non concordo col “vorrei ma non posso”. Avendo un minimo di esperienza nel settore, infatti, ho toccato con mano come i listini siano da anni esagerati. Comprare nuova un’auto per famiglia sui 20k euro vuol dire regalare almeno 5mila euro alla casa per il solo gusto di avere la targa con gli ultimi numeri, senza altro controvalore a meno di cambi di modello e nonostante trattative esasperate (i margini dei venditori ormai…).
    Quindi quando ho deciso per l’acquisto ho puntato subito sul mercato del KM0 e ne sono contento a 5 anni di distanza. Un mio collega ha una macchina pressoché identica comprata nuova, di recente l’ha fatta quotare al di fuori di iniziative promo, e vale 12.500 euro come la mia. Solo che lui ha speso 22mila euro e io 17mila…

    Avatar autore

    Condivisibile. Il “vorrei ma non posso” è più che altro legato alla necessità di accontentarsi di quello che c’è a disposizione: optional e colori non si possono scegliere.

Lascia un commento