Gli Stati Uniti sono quel posto in cui si finisce in prigione con una facilità impressionante per noi europei, ma allo stesso tempo se ne esce altrettanto facilmente, pagando una cauzione. Quasi che laggiù tutto – male compreso – fosse convertibile in dollari.
Ne sanno qualcosa due simboli dell’economia tedesca, Deutsche Bank e Volkswagen. La prima a metà settembre si è trovata con una super-multa del DoJ (Department of Justice) da 14 miliardi di dollari per il suo ruolo di primo piano nella crisi 2008 dei subprime. Vecchi conti in sospeso che evidentemente gli americani ritengono non ancora chiusi e che rappresentano un’inquietante zavorra per la prima banca tedesca, la cui complessa situazione è stata riassunta bene dall’ottimo Fabio Pavesi del Sole 24 Ore. Naturalmente si tratta, al ribasso..
L’altra storia è quella di Bloomberg uscita una decina di giorni fa, peraltro piuttosto controversa, secondo cui il DoJ starebbe studiando quanti soldi far pagare a Volkswagen per il Dieselgate senza mandarla a gambe all’aria. Come riporta Arndt Ellinghorst di Evercore ISI in una nota, a oggi Volkswagen ha già messo da parte 17,8 miliardi di euro per lo scandalo dei motori truccati, una cifra che – sempre secondo Ellinghorst – dovrebbe rappresentare una previsione realistica (“educated”) delle conseguenze civili e penali negli Usa, giacché Volkswagen e le autorità americane stanno discutendo del fattaccio oramai da un bel po’ di tempo.
L’analista bolla come “accademica” la questione su quanto il gruppo di Wolfsburg possa pagare e stima il costo totale del Dieselgate a 31,6 miliardi di euro, di cui 10 per pendenze civili e penali negli Usa. Una cifra enorme rispetto ai 900 milioni di dollari pagati da Gm per il blocchetto di accensione o gli 1,2 miliardi di Toyota. Pare – però – che per quantificare la multa, le autorità statunitensi abbiano preso a modello non altri casi automobilistici, ma il disastro ambientale causato nel 2010 dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che, per dovere di cronaca, è costata a BP circa 25 miliardi di dollari.
Dopo che la Merkel ha negato la possibilità di aiuti di stato, Deutsche Bank ha cominciato i mercanteggiamenti per ridurre la multa e potrebbe avere successo proprio perché il governo tedesco – almeno formalmente – l’ha abbandonata al suo destino. Volkswagen discute con le autorità americane sin dall’inizio dello scandalo Dieselgate, ma di sconti nemmeno l’ombra, anzi, visto quel che ha scritto Bloomberg al massimo è vero il contrario. Potrebbe contare la diversa natura della sua colpa: Schuld in tedesco, che al plurale Schulden, vuol dire anche debiti.
[…] colpe, sembrano subire un trattamento diverso da parte delle autorità statunitense, mi fa notare il post di Andrea uscito qualche giorno fa su Carblogger.it. In estrema sintesi: con i primi l’America sembra non […]