Nel 2009, la crisi economica e finanziaria ha colpito quasi democraticamente tutti, affondando anche il mercato del lusso. Nel primo semestre del 2010, stando ai bilanci di marchi come Ferrari, Bmw, Mercedes, Audi, per questo settore la crisi è finita. C’è la ripresa – più veloce del previsto – che la gente normale però continua a non vedere, causa occupazione ancora in calo e dunque consumi depressi, compresi quelli di auto medio-piccole senza più incentivi statali. La Bmw ha eccitato le borse europee con i suoi profitti nel secondo trimestre (+831 milioni di euro), spinti sia da buone vendite su tutti i mercati e su quello cinese in particolare, sia dalla debolezza dell’euro sul dollaro. Audi vola, continuando a dare bonus anche ai dipendenti (previsti 97 milioni di euro nell’anno), Daimler addirittura assume grazie alle richieste del mercato per le sue Mercedes (+17% in luglio). La stella polare resta la Cina, che logora solo chi non ce l’ha. Nel 2009, le vendite di auto sono lì aumentate di circa il 50%, quest’anno la crescita ha rallentato e rallenterà, ma parliamo sempre di numeri positivi e a due cifre. La semestrale della Lamborghini ha chiuso in rosso, ma senza la Cina sarebbe stata in profondo rosso, perché qui ha venduto 86 vetture contro le 28 delllo stesso periodo dell’anno scorso. La Ferrari è andata bene sul semestre, aumentando le vendite del 10% negli Stati Uniti ma è ancora in Cina che ha fatto faville: +20%. Abbiamo chiesto alla Ferrari di spiegarci questo numero con numeri più dettagliati, ci è stato risposto che la policy dell’azienda non lo prevede più. L’obiettivo è comunque di vendere nel 2010 in Cina 240 vetture. Contro le 206 del 2009 e le 212 del 2008, una lunga marcia.
La crisi è finita
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