“Il sistema di ricarica non era testato a sufficienza e l’auto non sarebbe dovuta mai restare da sola in ricarica”, fa sapere da Las Vegas Neil Young, l’amato rocker canadese che il 9 novembre scorso ha quasi perduto per un incendio la sua personalissima auto ibrida, chiamata LincVolt, con motore elettrico alle batterie agli ioni di litio e un motore a benzina. Si tratta di una gloriosa Lincoln Continental convertibile del 1959, tenuta in un garage di San Carlos vicino a San Francisco e da lui trasformata tempo fa in un’auto a basse emissioni. Per fare campagna, anche se purtroppo questo incendio non gioverà alla causa. In modalità elettrica, l’auto ha un’autonomia dichiarata di 50 miglia, passando a benzina può arivare a percorrere 400 miglia complessivi. Finché non la metterà a posto, userà un altro Continental del 1958, regalo della moglie Pegi per il suo sessantacinquesimo compleanno, compiuto il 12 novembre scorso. Con la LincVolt, Neil Young si è schierato a favore di una nuova mobilità a minor impatto ambientale, argomento caldo nel mondo e bollente in California, dove le leggi per l’industria del’auto sono più restrittive. Auguriamo lunga vita a Young e alla sua LincVolt, smentendo per una volta uno dei suoi tanti magnifici versi da “My My Hey Hey“: It’s better tu burn out than to fade away (meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente). Meglio non bruciare, Neil.
A fuoco la LincVolt di Neil Young
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