L’ultimo film di Sam Menders, “American Life”, ha per protagonista automobilistica la piccola coreana Kia Picanto ( l’equivalente della Fiat Panda) di cui nel 2011 uscirà il nuovo modello. Andando a memoria, è la prima volta che in un film Usa on the road si vede tanto una citycar. E’ un segno dei tempi che cambiano, anche se fino a un certo punto. L’America delle grandi macchine con grandi motori V8 sta lentamente orientandosi verso auto di dimensioni più contenute e con propulsori meno assetati a quattro cilindri. A causa della crisi economico finanziaria, spaventosa nel 2009 quando Menders ha girato il film, e del prezzo della benzina, ora di nuovo crescente. Questo articolo del New York Times fotografa bene la tendenza.

A fine 2010,  il mercato dell’auto statunitense si è chiuso tuttavia con una crescita dell’11%  grazie soprattutto alla ripresa delle vendite di Suv e Pick up, +17,9%, cioè le vecchie glorie della precedente American Life. Al Salone di Detroit in corso in questi giorni, c’è di tutto come al solito, dalle auto elettriche al ritorno della Porsche dopo tre anni di assenza. I tre costruttori locali si sono presentati in grande spolvero: la quota di mercato interna della Ford è passata nel 2010 dal 15 al 16,7%, quella della Chrysler di Sergio Marchionne è salita dall’8,9 al 9,4% e quella Gm è scesa dal 19,8 al 19,1% (ma con un exploit in Borsa, dove è tornata in novembre).  In attesa di vedere cosa combinerà la Fiat 500 made in Usa, la Ford ha venduto molte piccole Fiesta e Focus, altro segno che la partita del cambiamento dei gusti americani resta aperta e da incoraggiare, alla faccia dei Suv. Nonostante questa nuova American Life sembri ancora esile, come il film di Menders.

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