Il superbollo del governo Monti è diventato per superpochi. Con un colpo di mano perfetto, sono stati salvati praticamente tutti i 3000 turbodiesel sei cilindri che hanno potenze tra i 180 e i 184 kw, il cuore della gamma. Grazie a un filo diretto con un ministro. Superbollo per superpochi, dunque, e non che 20 euro in più ogni kw eccedente i 170 – prima versione – fosse per tanti; ma adesso con quota 185 kw, questa finta tassa è praticamente sparita. Aspetto la relazione tecnica del governo per vedere quanto viene stimato l’introito fiscale: nella precedente versione, valeva solo 168 milioni per il 2012. Per capire la finezza dell’operazione  (qui c’è la breve storia della vecchia), basta prendere un listino. A quota 185 kw, sono fuori dal superbollo tutti i Tdi di Audi A4, A6, A7 e anche quello dell’A8 entry level; più i Suv Q5 e Q7, tutti fermi a 180 kw. Ancora più miracoloso è il risultato per la Bmw: fuori i sei cilindri turbodiesel che si fermano a 183 kw della serie 5, della serie 7, dei Suv X5 e X6. La X3 non ce la fa per un pelo, sta fra 190 e 230 kw. Un capolavoro è quello fatto per la Porsche Cayenne diesel, 180 kw di potenza e dunque niente superbollo. Magari era un segno che nella vulgata fosse già chiamata “la Cayenne dei poveri” (nonostante gli oltre 65.000 euro di listino). Va così così alla Mercedes: la E ha il cuore dei sei cilindri turbodiesel a 170 kw, sotto c’è un 155, sopra un 195. Salvata una Jaguar XF su due (177kw), niente da fare per le Land Rover Discovery e Range (188 kw).  Una cosa buona è stata però fatta per il mercato dell’usato di queste vetture, spesso in mano ad appassionati e non a ricchi. Adesso viene in parte salvaguardato con l’introduzione di una tassa a scalare secondo l’età della vettura. Invece che 20, 12 euro ogni kw eccedente i 185 per modelli con più di 5 anni, 6 euro per modelli con più di 10 di vita, 3 euro per quelli con oltre 15 anni di vita, esenzione per le storiche con oltre 20 anni.

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