La Porsche si è comprata lo storico circuito di Nardò, in Puglia, una struttura creata dalla Fiat nel 1975 su un’area di 700 ettari circa e oltre 75 chilometri di piste di vario tipo. Con la crisi che c’è, l’Italia ormai è diventata terra di facile shopping, e non solo orientale: oggi Porsche, ieri gli americani di Penske a comprare concessionarie, l’altroieri il gruppo Volkswagen a mettersi in casa Italdesign. Nessuna italianità da difendere, però ricordo che intorno al 2008 la Regione Puglia ha messo dei soldi pubblici su Nardò.
In un comunicato, la Porsche non ha rivelato quanto abbia sborsato, ma ha aggiunto che il circuito resterà aperto ai test di altri costruttori, ovviamente dietro lauti pagamenti. Già: ma la Ferrari andrà ancora a provare a Nardò e cercare lì la velocità massima (a Fiorano non c’è asfalto a sufficienza)? In casa della Porsche? Vada per Audi e Lamborghini che sono della stessa famiglia, non però per Jaguar, che a Nardò ha sviluppato diversi suoi modelli. Il gruppo Fiat con l’Alfa Romeo in primis non ha novità da provare, ma ha già ridotto da tempo le sue uscite in Puglia per motivi di budget. Avendo la testa a Detroit, a Torino non se ne accorgeranno nemmeno.
il circuito di Nardò è stato venduto ai tedeschi, ma situazioni incresciose e lavoratori in cassaintegrazione (15)lottano per avere il loro posto di lavoro dove hanno lavorato e contribuito allo sviluppo e prestato il (culo) per dieci anni e ora si trovano a lottare per riavere un diritto NEGATO, questo diritto,più volte sbeffeggiato da chi dovrebbe essere dalla nostra parte,pagato con soldi pubblici e oggi nessuno chiede il perchè di tanto menefreghismo..
Noi,15 lavoratori in cassaintegrazione,a differenza di altri cassaintegrati,lottiamo per avere il diritto dignitoso al lavoro senza prostrarci per elemosinare qualche giorno di lavoro interinale(la più grande umiliazione sociale del ventunesimo secolo).
che libertà è se chi vuole lavorare deve genuflettersi ai mascalzoni…?
NOI non ci stiamo e saremo sempre una spina sotto il piede…