il circuito di Nardò è stato venduto ai tedeschi, ma situazioni incresciose e lavoratori in cassaintegrazione (15)lottano per avere il loro posto di lavoro dove hanno lavorato e contribuito allo sviluppo e prestato il (culo) per dieci anni e ora si trovano a lottare per riavere un diritto NEGATO, questo diritto,più volte sbeffeggiato da chi dovrebbe essere dalla nostra parte,pagato con soldi pubblici e oggi nessuno chiede il perchè di tanto menefreghismo..
Noi,15 lavoratori in cassaintegrazione,a differenza di altri cassaintegrati,lottiamo per avere il diritto dignitoso al lavoro senza prostrarci per elemosinare qualche giorno di lavoro interinale(la più grande umiliazione sociale del ventunesimo secolo).
che libertà è se chi vuole lavorare deve genuflettersi ai mascalzoni…?
NOI non ci stiamo e saremo sempre una spina sotto il piede…