I giornalisti con i giornalisti e i manager Fiat con i manager Fiat. Una cena (di lavoro) così non mi era mai capitata, perché è solito a livello internazionale che i due gruppi siano alternati, benché quasi sempre su indicazione ferree dell’ufficio stampa dell’azienda. E invece martedì sera alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, luogo simbolo della storia operaia dove è stato ospitato il lancio della nuova Fiat 500L prodotta in Serbia, l’amministratore delegato di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne si è seduto a un tavolo con altre 9 persone del gruppo (più l’amministratore delegato di Lavazza Antonio Baravalle, già a capo dell’Alfa Romeo e successivamente di Einaudi), con a fianco un altro tavolo Fiat tra cui spiccava Gian Luigi Gabetti. I giornalisti a parte, su altri otto o nove tavoli. Sia chiaro: Marchionne ha il diritto di cenare con chi gli pare, ma se invita la stampa e poi la ignora platealmente appena si spengono le luci della presentazione (dove pure ha preso la parola al microfono, cosa formalmente non prevista), manda almeno due messaggi. O che disprezza la stampa, come la magistratura quando gli dà torto e come la Fiom che sa dirgli no. Oppure che è davvero in grande difficoltà, al punto di non voler accettare altre domande. Per la cronaca, non è stato sempre così: in tempi migliori (per Fiat), Marchionne dialogava con i giornalisti anche a tavola (taccuini aperti e biro in mano), fino a condividere un suo compleanno con tanto di torta in una cena di un giugno siciliano. Non è questo naturalmente che manca, anche se – al punto in cui siamo e vista la crisi – non ci sarebbe da stupirsi se Marchionne arrivasse a fare come Barack Obama: 40.000 dollari a testa per chi vuole cenare con lui. Se poi “voto Sergio”, magari vinco anche una cena con George Clooney.
Indovina chi viene a cena
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Condivido la riflessione di Francesco, anche se si deve sempre indagare sui perché di certe scelte. Potrebbe trattarsi di libertà totale nella scelta del tavolo (manca la controprova: c’è qualche collega che ha provato a sedersi ai tavoli sotto accusa venendone cacciato? Sui tavoli in oggetto c’era la scritta “riservato”?)), potrebbe essere un suggerimento di qualche stratega della comunicazione Fiat, potrebbe essere un desiderio espresso da Marchionne stesso. In ogni caso, il fatto ha creato curiosità e Paternò ha fatto bene a mettere in evidenza l’episodio.