Titolo: “Il tuo sogno è possibile”. Seguito da un messaggio nemmeno tanto subliminale: chi compra una Porsche non è un evasore fiscale. Metti una sera a cena. Oliviero Toscani, più noto come creativo che come porschista. Pietro Innocenti, neodirettore generale di Porsche Italia, non noto ma meno contaminato di noi perché torna in Italia dopo sette anni vissuti a lavorare all’estero, Cina e Dubai (per la concorrente Ferrari). Sul tavolo, una campagna pubblicitaria del marchio tedesco che dichiaratamente vuole fare discutere: “Il tuo sogno è possibile”. Un testo co-firmato con Toscani da Oscar Giannino, giornalista economico, lo allego più avanti.
Intorno all’auto-mito 911, cinquant’anni l’anno prossimo, un invito a comprare alla faccia della crisi, a non farsi “intristire” e impaurire dal governo Monti : “Non farti frenare dalle tasse sul lusso”, chiaro, il messaggio è solo per chi può. “Se ti fermano per un controllo lasciali fare“, e ci mancherebbe, si vogliono forzare i posti di blocco?. “Se sei in regola andranno a controllare quelli che non lo sono”, il gioco si fa duro. Noi porschisti ok, gli altri chissà…
Insomma. Una pubblicità come questa, o la si butta via con più che comprensibile sdegno – in Italia il problema nazionale è la tristezza del lavoro perduto e il sogno-incubo di non trovarlo più – o la si tratta come una provocazione da un mondo dell’auto in genere piuttosto paludato. Nella seconda accezione, due note a margine. Stando ai numeri ultimi di fine anno, in questa ricca fascia di mercato la Porsche perderà tra il 20 e il 25% delle vendite rispetto al 2011, contro una media del 45% . Vuol dire che chi continua a comprare Porsche paga le tasse e non ha timore di dare nell’occhio? E Giannino, prossimo (incondivisibile) candidato alle elezioni, si arrischierebbe a battersi per dei presunti evasori?
“Invece di guidare una Porsche, usate una Fiat e il problema è risolto”. L’anno scorso, il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, fece a suo modo uno spot con il marchio tedesco in senso opposto alla campagna di Toscani, suggerendo ai consumatori una soluzione all’italiana per “sopportare” l’aumento della “tassa speciale sul consumo” con la quale il governo di Ankara ha affrontato la crisi e i debiti: l’aliquota per l’acquisto di automobili è salita dall’84% al 130% per i veicoli da oltre 2000 di cilindrata (+25%), mentre per quelli di cilindrata fra 1600 e i 2000 l’aumento è stato del 12,5%.
La verità, ad Ankara come a Roma, è che la super aliquota e il super bollo sopra gli 185 kw sono misure per superpochi e dannose soltanto per il mercato dell’usato. In Italia, il tetto della potenza dei motori è stato alzato appena un gradino sopra per salvare i 3000 turbodiesel (Porsche Cayenne compresa) che fanno davvero il mercato del lusso. Gran tecnico Monti. Il resto sono idee, provocazioni, errori, cazzate o quello che volete, ma credo valga sempre la pena discutere un po’.
Eccola la Toscani-Giannino, non proprio agevole da leggere se non incuriositi, pour cause
Spesso il Legislatore affronta argomenti settoriali come l’automobile senza averne la competenza, ed incapace di valutare i dati tecnici aldilà dell’ ovvio bovino, confeziona norme che, magari pur giuste nel principio, vanno a mal applicarsi alla realtà dei fatti arrivando addirittura ad essere controproducenti.
Neè un chiaro esempio anche la legge delle limitazioni ai neopatentati.
Tornando alla Porsche,
premesso che oramai il divario di prezzo con marchi meno nobili si sta oramai assottigliando (una 911 usata di un anno vien via a meno di una berlina BMW), il problema non è tanto nel superbollo quanto nel redditometro: acquistando una Porsche la verifica e assicurata e visti i precedenti di Equitalia anche chi è in regola si fa parecchie remore, visto che qui è il Cittadino a dover dimostrare di essere in regola, mentre allo Stato basta solo supporre (per carità in un paese di piccoli e grandi evasori ci può anche stare, ma non è un gran segno di civiltà…)