Se il ceo è un highlander, attaccato alla poltrona, può non accadere nulla oppure che il numero due sbotti: quanto mi piacerebbe essere numero uno altrove. Succede in pieno agosto in casa Renault-Nissan, gigante mondiale frutto di un matrimonio celebrato nel lontano 1999 tra molto scetticismo (degli altri) che però funziona ancora, e bene. Succede che Carlos Ghosn, ceo di Renault-Nissan, a 59 anni non ha nessuna intenzione di mollare, né di designare eredi. E’ a capo del gruppo dalla primavera del 2005, della Nissan dal 1999. Quando lo si incontra è sempre lo stesso, l’ho intervistato la prima volta a quattr’occhi nel 2001. Impressionante. Gli anni passano, le tensioni salgono, la sua forte scommessa elettrica ogni tanto va in black out, ma lui è lì.
Anche Carlos Tavares è lì. A 55 anni, formalmente è il numero due del gruppo e lo è diventato dopo che il suo precedessore Patrick Pélata è stato bruciato per una falsa storia di spionaggio interno. Sacrificato per proteggere Ghosn, vita e morte da numero due.
Succede che Tavares parli con Bloomberg alla vigilia di ferragosto e si sfoghi così: ok, Ghosn stia lì, ma ho le carte in regola per fare anch’io il numero uno e sapete dove? alla Gm o alla Ford (qui il resoconto con i suoi virgolettati). Siccome non può dire fatti più in là, Tavares si autocandida alla successione di Dan Akerson in Gm – aggiungendosi agli almeno tre candidati interni – e getta un po’ di fumo con Ford, dove il successore è invece stato designato. Lascia perdere la poltrona di Chrysler(Fiat), forse perché troppo piccola, forse perché Sergio Marchionne si è appena rimangiato l’idea di lasciare, forse perché qui vede per ora più polvere che altare.
Che dire? Bravo Tavares, a viso aperto in un mondo molto paludato dove la regola è in genere non dire mai in pubblico cosa si vuole fare davvero. Ma non vorrei essere nei suoi panni al primo faccia a faccia con Ghosn.
[…] venire in mente Carlos Tavares, e le sue ultime giornate trascorse a Parigi, dopo aver detto a Bloomberg “my experience would be good for any car company, why not GM? I would be honored to lead a […]