Sono a Barcellona per l’EVS27. E’ il più grande simposio internazionale sui veicoli elettrici (il sito ufficiale lo trovate qui). C’è tutto quanto possa ruotare intorno alla mobilità elettrica, compresa una grande esposizione e una serie di test drive che nel week-end hanno coinvolto il centro della città. Auto elettriche, ibride plug-in, sistemi di ricarica, tradizionali o wireless … Un business verde in continua evoluzione che trova a Barcellona (350 punti di ricarica) il suo appuntamento 2013 (l’edizione precedente si è svolta a Los Angeles).

C’è un aspetto che però mi ha colpito sin dall’inizio: la quasi totale assenza dell’Italia. Nell’elenco degli espositori, a rappresentare il nostro Paese ci sono solo gli scooter della Motorini Zanini, le celle per batterie al litio della Solith – Sovema e le colonnine della Scame. In tutto, solo 25 delegati. Di Fiat neppure a parlarne ovviamente, mentre ci sono Bmw, Daimler, Mercedes, Nissan, Renault, Seat e Volkswagen. Anche tra i delegati che parteciperanno alle diverse sessioni congressuali l’Italia è ben poco rappresentata: dove sono finite tutte le municipalizzate (e non) dell’energia? E il governo?

Non è un caso che per l’International Energy Agency, tra le 16 città al mondo esempio di mobilità elettrica, presente e futura, non ce ne sia nessuna italiana. Diciamolo allora chiaramente: il sistema Italia non crede all’auto elettrica. Il resto, ahimè, sono solo chiacchiere.

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