Fiat investirà 9 miliardi di euro in tre anni in Europa e sarà pareggio nel 2016. Questa mattina è stata Bloomberg a buttarmi giù dal letto con questa breaking news, fonte della quale sono al solito “two people familiar with the matter”, due perché gli anglosassoni devono avere sempre una doppia conferma prima di scrivere, anonimi perché Marchionne li sta cercando per tirare loro il collo. Finora è stato sempre e solo lui a parlare di queste cose, tanto è vero che ha dato l’ennesimo calcio al barattolo rinviando ad aprile il nuovo piano quinquennale con dentro il sospirato rilancio dell’Alfa Romeo.
9 miliardi di euro? Ma li ha la Fiat? Faccio qualche telefonata, vado sul sito del gruppo e scrollo (che orrore, avete ragione) la presentazione dei conti del terzo trimestre 2013, 30 ottobre. Come liquidità, la Fiat ha 10,7 miliardi, necessari non per fare investimenti ma per reggere il livello del debito di fronte alle agenzie di rating, tanto più che in questo solo trimestre ha aumentato il debito di 1,4 miliardi (da 8,8 a 10,2 miliardi). E vabbè, capita nelle migliori famiglie in questi tempi bui.
Poi però passo alla tabella di pagina 43, quella della scadenza dei debiti, e svengo sulla calcolatrice. Entro il 31 dicembre, Fiat deve rimborsare 2 miliardi; 3,9 nel 2014; 3,5 nel 2015; 2,9 nel 2016. Totale: 12,3. Ma dove li prende altri 9 da investire in nuovi prodotti nella sola Europa ed essenzialmente nelle fabbriche italiane? Chiedo indirettamente lumi a Marchionne, ma non mi accontenta: “We will utilize what we have in defense of what we have”. Mi stropiccio gli occhi, non capisco lo stesso quel che dice agli analisti sempre il 30 ottobre: utilizzeremo quel che abbiamo in difesa di quel che abbiamo. Boh.
ps Lo so che Chrysler ha in pancia liquidità per 9,5 miliardi di euro e solo 900 milioni di rimborso debito a breve (entro il 2016). Ma la scalata Fiat è ancora per aria. Eppoi Marchionne, l’unico autorizzato a parlare, ha detto che mai toccherà questi soldi per la Fiat…