Chi ha detto che con l’auto in Europa non si guadagna. Come al solito, sono i tedeschi a farlo. Questa volta è il caso di Bosch, il più grande fornitore mondiale delle Case automobilistiche. A leggere i dati preliminari 2013, il fatturato nell’anno appena concluso è cresciuto del 2,7% raggiungendo 46,4 miliardi di euro.

Andando più in dettaglio però si scopre che l’unica divisione Bosch a crescere è quella legata all’industria automobilistica. I numeri parlano chiaro: il 66% del fatturato è legato all’auto con un incremento nel 2013 del 7%. Per dare un’idea, il giro d’affari legato alle tecnologie per “altro” tipo d’industria, vale “solo” 6,8 miliardi e scende, rispetto, al 2012, del 10%. Il risultato di Bosch Automotive è legato in particolare ai sistemi di iniezione montati su motori benzina e Diesel, solo in secondo piano, sul resoconto di fine anno, i proventi arrivano da sistemi ibridi, motori elettrici e batterie al litio.

A colpire, nella lettura di quanto dichiarato da Bosch, è poi un altro aspetto. Il margine EBIT, i profitti prima degli oneri finanziari, nel 2013 ha raggiunto circa il 6% (nel 2012 era del 5%): un risultato però ottenuto scontando le perdite di circa 1,3 miliardi legate all’uscita dei tedeschi dal mercato fotovoltaico con Solarworld. Per l’auto invece l’EBIT arriva all’8%, il valore più alto dal 2010. Come dire: la vecchia industria vince sulla nuova green economy. Le auto meglio delle rinnovabili. Curioso. E incredibile.

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