Mentre seguivo su La7 (Anno uno) il dibattito sulla droga con pareri di molti giovani e dell’immancabile onorevole Giovanardi, ho avuto d’improvviso la sensazione di poter trasferire il tema dal sociale all’automobile. Con tutto il rispetto per i grossi problemi connessi all’uso delle sostanze stupefacenti, si deve parlare di droga anche per il mercato dell’automobile dove, hashish, marjuana, eroina & C., si chiamano km0, demo car e, in certi casi, persino noleggio.
Chiariamo. Il mercato italiano delle auto nuove, sino all’inizio della terza settimana di maggio era caratterizzato da una robusta flessione che aveva portato manager delle Case e analisti, anche di primo livello, a prevedere una chiusura del mese in negativo, con tanto di affermazioni, tipo “la ripresa del mercato è già finita”, ricordando che dal dicembre 2013 i segnali volgevano al positivo, mese dopo mese. Manager e analisti avevano idee diverse solo sull’entità della flessione, indicata fra il 2 ed il 4%.
Orbene, sono stati in molti a dimenticare che in Italia si fa sistematicamente largo uso delle summenzionate droghe per tirare su il dato finale del mercato. E maggio non sfugge alla regola. Il costruttore nazionale deve difendere la quota per non scontentare gli investitori, preziosi per tenere su il valore del titolo, mentre i capi delle filiali estere devono dare conto alla Casa madre di aver “tenuto” la quota, come se fosse la quota e non il fatturato a tenere in piedi l’attività dei Concessionari. I quali, nella parte finale del mese, aprono ampie trattative con gli ispettori di zona (se preferite, possiamo chiamarli zone manager che fa più fino) per mettersi in casa al miglior prezzo le Km0 necessarie a raggiungere il mitico “obiettivo”.
Per farla breve, l’ampio impiego delle Km0, delle cosiddette “demo car”, vetture che il Concessionario deve acquistare per dare al cliente la possibilità di provarle (delle demo car che finiscono in famiglia invece che a disposizione del potenziale cliente ne scriveremo un’altra volta) e del noleggio fittizio hanno ancora una volta drogato il mercato dell’auto nuova in Italia e il 3 giugno alle 18 si saprà che anche maggio alla fine ha chiuso con un bel segno più. Siamo anche certi che il 4 giugno leggeremo suoi quotidiani titoli rassicuranti, che esalteranno la prosecuzione della serie positiva. Confermando l’ennesima falsa verità.
*** Aggiornamento del 3 giugno 2014
Alla fine, il mercato di maggio non è riuscito ad arrivare alle previste 137.000 immatricolazioni e quindi niente segno “più”. Tuttavia le motivazioni addotte per immaginare il risultato positivo trovano totale conferma: il mercato italiano ha ormai nel sangue quelle droghe che si chiamano “chilometri zero”, “demo car” e “falso noleggio” e che ne deformano la realtà in modo irreversibile.
Un applauso per Tommasi, la realtà è proprio questa negli ultimi tre giorni del mese vengono imbucate una quantità di targhe che non hanno acquirenti (km zero) o che hanno margine di contribuzione negativo (renting). Le case nazionali normalmente dichiarano complessivamente tra le 30 e le 35mila vetture ogni mese, ma di queste almeno il 15% sono km zero, queste vetture poi i concessionari le devono vendere il mese dopo come usate e si innesca perciò il circolo vizioso.
I concessionari però non sono solo vittime, in quanto prendono per il collo i costruttori schiavi della quota, e con i soldi che le case mettono sul piatto per immatricolare queste vetture puntellano i loro bilanci. più che una falsa verità il segreto di pulcinella!