C’era un volta il Mosca Auto Show. Quando le Case facevano a gara a conquistare uno spazio della ribalta di quello che sembrava essere diventato il nuovo Eldorado europeo. Al di là della vecchia cortina dell’est dove si sognavano (e spesso già facevano) volumi e profitti da record. Oggi a leggere le cronache il Salone di Mosca è ridotto al minimo. Una presenza e via. Giusto per non alimentare polemiche con il presidente Putin e il governo.
E in effetti di novità se ne vedono ben poche. La Renault ha comunicato il lancio della Sport R.S. 01 una improbabile auto sportiva da 500 cavalli. I francesi d’altronde non potevano negare la presenza visto il controllo sulla locale AvtoVAZ e i rapporti, all’apparenza idilliaci, tra lo stesso Putin e il numero 1 di Renault, Carlos Ghosn. C’è poi Chevrolet con un concept di una Niva e Bmw che ha dato risalto alla sua partecipazione con le già viste X3 e X4, l’anteprima per il mercato russo del servizio ConnectedDrive e una X5 blindata. Questo e poco altro. Un elenco che la dice lunga sull’interesse generato oggi dalla manifestazione.
Il perdurare della crisi in Ucraina e le minacce di Putin verso il blocco delle importazioni lasciano ben poche speranze per gli obiettivi a breve termine dell’industria automobilistica. Neppure l’annuncio della creazione di una nuova zona economica a statuto speciale ad oriente nella zona di Vladivostok dedicata proprio al settore auto che già può contare sulla presenza della joint venture tra Mazda e il gruppo russo Sollers, può dare adito a speranze di sorta.
E il mercato si adegua: a giugno ha chiuso per il settimo mese consecutivo in discesa con un -17,4%. Il bilancio dei primi 6 mesi, secondo i dati di Focus2move, è di 1.229.904 veicoli venduti pari a – 7,7%. Nella seconda parte è atteso un calo superiore con una previsione di vendita di 1,2 milioni di unità e un -16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La stessa Lada, leader del mercato e di proprietà dell’AvtoVAZ, come riporta la Reuters, ha deciso di tagliare la produzione dei prossimi 3 mesi di 25 mila unità (anche se il nazionalismo crescente potrebbe spingere in alto le vendite del marchio per la soddisfazione di Renault). Il 2014 si potrebbe così chiudere a 2,44 – 2,45 milioni e rallentare del 12%. Pochi i segnali positivi. Su tutti Nissan con un +21,5% grazie al successo della nuova Qashqai e della Almera (per i giapponesi la Russia è il quinto mercato). Bene anche Mercedes, Mazda, Land Rover e Volvo. Per tutti gli altri è buio pesto.