Ormai lo sappiamo, a Toyota le elettriche non piacciono proprio. E l’ennesima conferma arriva da Bart Biebuyck, senior project manager Drivetrain & Hybrid di Toyota Motor Europe, incontrato durante la manifestazione H2R a Ecomondo: “C’è un motivo importante per cui le elettriche potrebbero non aver successo mentre un’auto a idrogeno si“, mi dice. E poi continua: “Il business della ricarica di un’auto elettrica non esiste mentre quello del rifornimento di idrogeno può essere molto appetibile”.

Per Biebuyck il discorso è chiaro: chiunque, se ne ha la possibilità, può ricaricare la sua auto elettrica in casa a prezzi molto vantaggiosi e di conseguenza, l’energia erogata da una colonnina non può costare più che a casa. Non essendoci margini di guadagno su una ricarica elettrica, nessuna azienda sarà interessata a distribuire colonnine per la città. Non fanno eccezione le energetiche comunali che da sempre non a caso ostacolano, o almeno non favoriscono, la costruzione di una rete cittadina di colonnine (provate a chiedere di installare una colonnina di fronte al vostro ufficio …). Zero profitti, zero ricarica.

Diverso il discorso dell’idrogeno. A differenza della ricarica elettrica, non ci sono alternative: il pieno di idrogeno deve essere fatto a un distributore. In questo caso dunque, per chi vuole investire, c’è la possibilità di fare profitto, agevolando così lo sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento diffusa nel territorio. Ora Biebuyck tirerà la volata alla ormai prossima berlina a idrogeno che i giapponesi lanceranno in Europa in estate. E forse non ha tutti i torti.

Commenti
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    Vogliamo aggiungere un’altra ovvietà? Un rifornimento di idrogeno può richiedere al massimo dieci minuti. Mentre nessuno è riuscito a dare un orizzonte di tempo accettabile (a viaggio in corso) per una ricarica (vera!) delle batterie. Neppure Tesla.

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