La Renault 2014 perde soldi su due fronti da prima linea, ma compensa con buoni margini su prodotti che vende bene. E andrà ancora meglio nel 2015 e 2016, secondo Moody’s, quando sarà completata il rinnovo del ciclo di modelli. I fatti? Tutti sappiamo che il costruttore francese è sott’acqua sull’auto elettrica, dopo aver sbagliato obiettivi per eccesso di zelo. Sappiamo pure che in Russia, un mercato a picco a causa della guerra non dichiarata in Ucraina, la Renault controlla Avtovaz al 100%. Non è un grande vantaggio oggi, Renault se la passa male insieme a tutti gli altri costruttori.
Elettrico e Russia (memo) sono stati i due investimenti strategici più importanti fatti a Parigi negli ultimi anni.
Ora, secondo gli analisti di Moody’s Investors Service, nei prossimi 12/18 mesi il marchio francese farà ancora più profitti di quanto ne abbia fatto nel primo semestre di quest’anno, grazie al buon margine che dimostra di avere su Clio e Captur, sulle Dacia e sui prossimi modelli sul mercato nel 2015, tra cui il nuovo Espace e un nuovo suv compatto atteso a metà anno. A seguire, Laguna Mégane e Scénic nel 2016.
Moody’s sembra un po’ di manica larga nei suoi giudizi, ma i numeri sono lì: Renault ha guadagnato nel primo semestre dell’anno 729 milioni di euro contro i 722 dello stesso periodo del 2013 (Ebit, prima di tasse e interessi), margine aumentato di 1.9 (dall’1,1), vendite a +14,3% in Europa occidentale insieme a Dacia nei primi dieci mesi dell’anno, quota di mercato a 9,3 da 8,5.
Che dire? Il caso Renault parla ad altri e conferma che, quando le cose invece vanno male, dietro c’è sempre una crisi di prodotto. Applicate la morale a chi vi pare.
l’analisi appare corretta ma non si parla del busines Dacia nel Mondo