In molti ricorderanno il film “Viaggi di nozze” di e con Carlo Verdone nel ruolo del tamarro Ivano al quale la moglie Jessica (Claudia Gerini) in una certa situazione di voglia fisica gli dice “famolo strano”. Quel famolo strano calza a pennello per quel che sta accadendo con l’automobile.
Citroën ha recentemente proposto la C4 Cactus (qui potete leggere come va), ennesima interpretazione decisamente non convenzionale dell’automobile da parte di una Casa costruttrice che ci ha inondato di vetture anomale, dal mitico “squalo” DS alla Mehari, alla Due Cavalli, ai recenti prodotti della rinata gamma DS. Ma non è solo la Casa del Gruppo francese PSA a proporre la filosofia del “famolo strano”. Basta pensare a quel che ha combinato la Nissan, prima con la Qashqai (strano persino il nome, apparentemente impronunciabile) poi con la Juke, o alla alleata Renault, che si è rilanciata con vetture non convenzionali come la Captur, alla Opel con la Mokka e via elencando.
Ma in parallelo ci sono anche fenomeni che tengono assai bene il mercato, come le Mini con le sue svariate interpretazioni (nelle statistiche c’è chi continua a conteggiarle tutte insieme, pur trattandosi di vetture assai diverse fra loro) o come le varianti sul tema 500, sulle quali Fiat gioca forte, a tal punto da immaginare prima o poi la nascita di un brand autonomo (e intanto arriva la 500X sorta di piccolo gradevole Suv). Ma anche qui non possiamo certo parlare di vetture convenzionali.
E che dire in generale dei crossover, nati dalla testa di un uomo di marketing e diventati in molti casi un graditissimo salvagente per Case che faticavano a trovare la via del mercato. A tal punto che si è arrivati a dar vita a dei simil-crossover alzando solo un poco le sospensioni di una berlina. Ecco, le berline. Il mercato sta preannunciando se non la loro morte, quanto meno il loro tramonto. Perché nel bene e nel male, l’automobile per conquistare clienti deve proporsi oggi per la sua originalità, ben lontana dalla convenzionale berlina 2 volumi 5 porte che a suo tempo aveva soppiantato le berlina 3 volumi 4 porte in un primo tentativo di scrollarsi di dosso un certo vecchiume.
Fanno eccezione, è vero, le cosiddette marche premium che però hanno anch’esse allargato l’offerta, schierando accanto alle lussuose berlinone giganteschi Suv che ora hanno assunto anche dimensioni meno improbabili, andando incontro – in termini di listino prezzi – ad una potenziale clientela allargata. E nella partita si sono inserite persino la marche di lusso estremo, annunciando la nascita di vetture anomale che non molti anni fa sarebbero risultate un vero e proprio insulto per i proprietari di berline-simbolo della loro ricchezza. A quale conclusione si arriva, dunque?
Intanto che non tutto il mondo è Paese, nel senso che nei grandissimi mercati recentemente aperti c’è voglia di automobile, comunque essa sia. Ma attenzione: anche da quelle parti (in particolare in Cina) esiste una enorme massa di potenziali clienti per queste macchine “strane”, che hanno non solo la funzione di trasportare persone dal punto A al punto B, ma anche e soprattutto, di stimolare il piacere di avere un’auto originale e diversa, all’insegna di meno razionalità e più piacere della trasgressione.
Di certo, questi modelli fuori dagli schemi convenzionali stanno avendo ed avranno largo spazio nei mercati maturi, dove l’automobile circola ormai da più di cento anni facendo parte dell’arredo urbano ed extraurbano e dove c’è voglia di recuperare il piacere del possesso (o almeno dell’uso) di una automobile che sia nuovamente capace di creare emozione.
Difficile non darle torto. Il mercato è supermaturo e il consumatore rimpirlito dagli spot compra un prodotto del tutto inadeguato alle sue esigenze. L’elenco delle vetture citate è il trionfo del nonsenso, sublimato dal montare la bara (non barra…) portabagagli sul tetto, come sulle utilitarie degli Anni Cinquanta, perché si tratta di veicoli in cui non entra una coppia di valigie… Bara portabagagli che, tra l’altro, moltiplica per due i consumi!
Facciamocene una ragione, tanto tra poco arriverà la Google Car e di queste auto potremo discutere mentre le esporranno nei musei, come i calessi.