It’s a wonderful time. Los Angeles Auto Show. Jim O’Sullivan, presidente e ceo di Mazda in Nord America, non va per il sottile e usa la tipica enfasi da navigato manager americano per descrivere il momento che sta vivendo la Casa giapponese. E’ per questo che, come raramente accade, dal quartiere generale di Hiroshima si è mosso verso Los Angeles anche il numero 1 Masamichi Kogai.

D’altronde, nonostante la poca dimestichezza con la platea, Kogai san ha diversi motivi per essere soddisfatto. A partire dai numeri: nel primo semestre (aprile – settembre) dell’anno fiscale 2015, Mazda ha chiuso con 10,5 miliardi di euro di ricavi, un profitto operativo di 748 milioni di euro (+41%) e un utile netto di 671 milioni, quasi 4 volte quelli dell’anno precedente. Risultati che potrebbero portare a migliorare il record della storia Mazda ottenuto lo scorso anno.

Ma forse quello che aumenta di più l’euforia di Mazda sono le novità di prodotto esposte proprio alle spalle di Kogai a Los Angeles: la già vista nuova generazione della Miata MX-5 e l’anteprima mondiale di quella CX-3 che ha tutte le carte per sfruttare l’onda lunga della domanda per  i crossover compatti, spingendo in alto i volumi della Casa giapponese verso il sogno (a medio termine) delle 1,5 milioni di auto l’anno. Ma soprattutto, tenendo anche in considerazione il lancio nei giorni scorsi della nuova generazione della Mazda 2 e il rinnovamento di Mazda 6 e la CX-5, mai nella sua storia, la Casa giapponese aveva mostrato una vitalità così forte. Non sarà il wonderful time dell’inizio ma ci si avvicina molto.

 

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