Si chiama mytaxi ed è un’app che consente di prenotare un taxi. Per farla breve è l’Uber dei tassisti. O almeno solo di quelli che aderiscono al servizio. Per buona pace delle compagnie di radiotaxi tradizionali che hanno ora un altro competitor. E per di più in casa. Chissà come sarà la reazione delle stesse compagnie quando scopriranno il loro associato infedele (solitamente i tassisti hanno un accordo di esclusiva con le cooperative a cui aderiscono). Staremo a vedere.

Nel frattempo i vantaggi per l’utente non sono pochi: controllo in tempo reale della posizione del taxi, orario stimato, previsione di costo, nome e valutazione del tassista, targa e modello dell’auto. Si paga con la app attraverso la carta di credito e la ricevuta è spedita direttamente via e-mail. Per ora è attivo a Milano e avrebbe già ottenuto più di 200 adesioni tra i tassisti. Non pochi. Tutti regolari e controllati. Aspetto da non trascurare per la legalità e la sicurezza del servizio. Per ora a guadagnarsi sono anche i tassisti: per i primi mesi zero commissioni, poi si vedrà.

L’aspetto più interessante se vogliamo però è un altro. La app non è stata sviluppata da una cooperativa taxi ma da Daimler – Mercedes (e altri investitori tra i quali Deutsche Telekom AG). Quello che non è riuscito ai tassisti, promette di farlo l’industria automobilistica tedesca. Una rivoluzione per la mobilità in città che, insieme al car sharing e non solo, va oltre l’auto privata. E forse i tedeschi sembrano averla capita prima di altri.

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