Datemi un suv e conquisto la Cina. A sentire i manager dell’industria automobilistica occidentale sembra tutto facile. Eppure qualcosa sta cambiando. La domanda in Cina di suv e crossover è sempre elevata: secondo le stime degli analisti di Ways Consulting Co. di Guangzhou, riprese anche dal Wall Street Journal, nel 2015 le vendite di suv in Cina potrebbero crescere del 17% e arrivare a 5,4 milioni di unità per poi superare la soglia dei 6 milioni il prossimo anno. Gli americani di IHS, più ottimisti, prevedono 7 milioni di suv nel 2017. Non pochi.

La questione però è un’altra: la febbre dei suv premia soprattutto l’industria locale. Secondo la China Association of Automobile Manufacturers, il 56% dei suv venduti è di un marchio cinese. Per la prima volta le Case cinesi non subiscono l’offensiva dei modelli stranieri e sono protagoniste sul mercato interno. Nei primi 3 mesi del 2015, i marchi cinesi hanno venduto 728.900 suv e crossover, con una crescita, rispetto allo stesso periodo del 2014, del 108,3% e una market share aumentata di 16,1 punti percentuali.

Il punto di forza dei suv made in China è il prezzo: i suv cinesi più venduti hanno, secondo Autohome Inc, un prezzo di listino di circa 83 mila yuan, l’equivalente di 13 mila euro, quelli oltre confine costano almeno il doppio. Per buona pace della voglia di conquista dell’industria straniera. Alla quale però forse rimane la parte più ricca e profittevole del segmento. Almeno per ora.

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