La nuova Volvo XC90 è ora in vendita in Italia, con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia e dopo un lancio internazionale lunghissimo che evidenzia quanto gli svedesi ci tengano. Prezzi e caratteristiche del suv di lusso alla sua seconda generazione – tutto nuovo di zecca – li trovate sul loro sito, ma direi che più o meno ci vogliono 70.000 euro per la versione “giusta”. Concorrenti dichiarati da Michele Crisci, numero uno di Volvo Italia, sono Bmw X5, Audi Q7, Mercedes GLE, Range Rover. Obiettivo sempre dichiarato da Crisci, partire quest’anno con il 10% di quota di un mercato ridotto dalla crisi a circa 12.500 unità nel 2014, dai 50.000 del 2007.  E magari volare alle duemila unità l’anno prossimo – crisi, guerre, disponibilità di prodotto etc permettendo.

Ho guidato la Volvo XC90 con il nuovo motore 4 cilindri turbodiesel, due litri e 225 cavalli. Il 4 cilindri è il nuovo pensiero unico della Volvo, basta con i cinque, i sei o gli otto. Semmai un tre per la serie 40, a breve. Eppoi cambio automatico 8 marce fatto in casa (non lo ZF da cui si servono le concorrenti) e nuovo pianale modulare sul quale nasceranno in due anni diversi altri modelli. Una strategia chiara.

Il pensiero unico del 4 cilindri è una scelta condivisa ormai dal 2010 con i proprietari cinesi di Geely: un matrimonio che funziona, una governance ben definita fra proprietà (Li Shufu, l’imprenditore cinese un po’ poeta) e il management (solo il Ceo parla con lui), gli svedesi rispettati nel loro lavoro e nella loro autonomia.

Come va la nuova XC90 con questo motore (ce ne sarà a settembre un altro d’ingresso da 190 cavalli), rispetto alla concorrenza armata di un sei cilindri tremila e 250 cavalli? La risposta non è la solita, bene, male, etc. E nemmeno come si legge o si adombra su alcune riviste specializzate: ma come si fa un suv premium da duemila chili con soli quattro cilindri?

A mio parere, il turbodiesel della XC90 è un motore proprio del nostro tempo, con una cilindrata non esagerata che tiene conto delle spese di gestione e che bada a emissioni e consumi più che ai secondi strappati in accelerazione. Il quattro cilindri non ha una risposta aggressiva su questo modello, ma permette sorpassi in tutta tranquillità se è questo che vi preoccupa. Il resto è il massimo di Volvo: molta sicurezza attiva, molto confort (sospensioni ad aria che valgono la spesa), molta connessione (schermo al centro della console a forma di tablet verticale da 10 pollici). E un passo in più, rispetto agli standard svedesi, nelle finiture e nell’eleganza dell’insieme.

La nuova Volvo XC90 è anche in versione ibrida plug in (le 20 per l’Italia per il 2015 sono già state tutte ordinate, parola di Crisci), la T8, con il solito quattro cilindri ma benzina due litri da 315 cavalli più un motore elettrico al posteriore da 82 cavalli. Effettivi 400 cavalli a disposizione, fra le prestazioni dichiarate ci sono i 5,9 secondi per lo 0-100 e i 49 grammi per chilometro di emissione di anidride carbonica. Preferisco la seconda.

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