Per  il gruppo Daimler (e Mercedes dunque) trimestrale a luci ed ombre, ma tutto sommato niente di preoccupante e ‘guidance’ 2016 confermata, con un fatturato nei primi nove mesi a 112 miliardi di euro (+3% dello scorso anno), trainato in Europa e Cina dalle divisioni auto e van Mercedes, forti di un margine cumulato oltre il 10%. Perdono terreno invece i camion e i bus, mentre cresce il contributo dei servizi finanziari. Il flusso di cassa generato dal business industriale, pari a 2.6 miliardi di euro, è sensibilmente inferiore allo stesso periodo del 2015 e riflette investimenti in Capex per oltre 5 miliardi ed in R&D per circa 7 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le vendite, sono stati finora consegnati in tutto il mondo oltre 2 milioni di veicoli, di cui 1.6 milioni sono vetture Mercedes, il 10% in più dello scorso anno. Mercedes continua a crescere più velocemente dei concorrenti Bmw ed Audi nei principali mercati: +30% in Cina (dove il gap verso Audi si è ridotto a meno di centomila unità), +15% in Europa, +2% negli Stati Uniti (dove Bmw perde l’8%), e potrebbe conquistare il primato tra i marchi premium già quest’anno, in netto anticipo rispetto alla scadenza fissata dal ceo Dieter Zetsche.

Mercedes punta ad essere leader anche tra le vetture elettriche premium, con una decina di nuovi modelli con il sub-brand EQ previsti entro il 2025. A questo proposito, Zetsche ha tuttavia ribadito che l’azienda non intende in alcun modo perdere di vista gli obiettivi a breve termine, e che continuerà ad investire nella tecnologia di motori a combustione interna (diesel compreso): “By 2025, 15-20% of Mercedes’ sales will be EVs. Conversely, 80-85% of our vehicles will still be combustion engine-driven, plus plug-in components. If we are not totally competitive with these products, the whole equation won’t work“.

Niente da dire, il ragionamento di Zetsche non fa una piega; anche se il titolo nell’ultimo anno ha avuto un andamento negativo, la leadership del ceo di Daimler é assai apprezzata. In particolare, il mercato valuta positivamente la trasparenza del piano di successione, che ha già individuato nel 47enne Ola Källenius, di recente nominato a capo dello sviluppo prodotto delle vetture Mercedes, il prossimo ceo.

Al contrario di quanto avviene per Fca o Renault-Nissan, dove nulla é dato sapere su chi raccoglierà le pesanti eredità di Marchionne e Ghosn. O per Ford, dove non passa giorno che il ceo Mark Fields non sia aspramente criticato.

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