Si fa un gran parlare di “premium” di questi tempi, non c’è articolo su blog, giornali e riviste specializzate che in qualche modo non tocchi l’argomento. Non c’è dubbio che nel settore automobilistico l’evoluzione del segmento cosiddetto ‘premium’ abbia rappresentato l‘elemento di maggior innovazione del mercato negli ultimi dieci anni.  Nel 2002, solo Mercedes era presente nella ‘Top Ten’ dei primi marchi in Europa, nel 2012 la graduatoria includeva tutti e tre i marchi ‘premium’ tedeschi, Mercedes, Audi, Bmw. E continua a sorprendere come, in tempi di crisi, questi marchi continuino a guadagnare quote di mercato.

I costruttori hanno tutto l’interesse a continuare ad investire in questo segmento, che garantisce margini a doppia cifra, soprattutto nei mercati in crescita. Si prevede che entro il 2016 le vendite di automobili ‘premium’ in Cina supereranno quelle degli Stati Uniti, ed entro il 2020 quelle dell’Europa.

Molti hanno analizzato questo fenomeno, ma Rupert Stadler, CEO di Audi, l’ha spiegato con grande efficacia, quando al Salone di Ginevra ha dichiarato che “Premium has nothing to do with length and width. It is an attitude. It’s the type of quality that you give your car, a type of innovation and technology level. This is much more important than size”. In italiano suonerebbe così: “Premium non ha nulla a che vedere con le dimensioni. E’ un atteggiamento. E’ il livello di qualità, innovazione e tecnologia che dai alle tue auto. Qualcosa di più di una semplice misura”.

Più modestamente, ho anch’io il mio punto di vista sul ‘premium’, rafforzato da una recente esperienza con due prodotti molto interessanti, la Mazda CX-5 e la Range Rover Evoque.

Due SUV compatti molto simili, per dimensioni (20 cm di differenza di lunghezza, 4 cm di passo) e per motorizzazione (ambedue montano nella versione più venduta un turbodiesel 2.2 da 150 cv). Sulla carta, la CX-5 rappresenta la migliore “value proposition” del mercato:  motori Euro 6, trazione integrale, cambio automatico, interni in pelle a circa 35mila euro. Per avere un’Evoque con un equipaggiamento simile, bisogna sborsare oltre 20mila euro in più !

Le ho provate tutte e due per una settimana, ed ho potuto toccare con mano cosa significa “premium”. Non si tratta tanto di differenze tangibili,  quanto di sensazioni che la vettura ti trasmette. La CX5 è un’ottima macchina, ben disegnata, su strada si comporta bene, ma quando l’ho restituita mi è rimasto addosso poco o niente.  Al contrario, alla guida di un’Evoque ti senti continuamente stimolato, tutti i comandi sono proprio lì dove ti aspetti che siano,  le buche sulla strada non le senti,  volante e sterzo sono un tutt’uno, insomma ti diverti.  E t’innamori. (Se fosse questo il vero concetto di “premium”?)

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