Numeri da condanna per Seat. Il gruppo Volkswagen punta a conquistare la leadership del mercato mondiale entro il 2018. Tradotto, significa vendere oltre 10 milioni di auto in un anno. Il contributo alla causa chiesto a Seat è di oltre 500 mila vetture che, rispetto alle 321 mila del 2012 (-8,3% rispetto al 2011), significherebbe un aumento del 56% in 6 anni. Non solo. Da non far dormire è poi l’obiettivo in termini di operating profit margin da raggiungere sempre entro il 2018: profitti superiori del 5%. Se è vero che negli ultimi anni, Seat è passata dal -7,4% del 2009 al -2,4% del 2012, è anche verso che un profitto del 5% gli spagnoli forse non lo hanno mai visto neppure ai tempi migliori.

Le strategie per raggiungere i risultati, almeno a quanto arrivato alla stampa, sono le solite. Ridurre i costi e aumentare l’efficienza: perché finora cosa è stato fatto? Migliorare le performance di vendita. Anche in questo caso qualcosa di già visto e molto aleatorio. Per finire con il prodotto: focalizzarsi su modelli ad alta redditività. Quali? Per una generalista, prevalentemente suv e crossover o grandi berline. Proprio i prodotti di cui è sprovvista Seat e che invece funzionano bene con Skoda, per la quale nel 2014, è in arrivo un nuovo crossover da affiancare alla Yeti. Sarà un caso che l’operating profit margin di Skoda nel 2012 era al 6,8%? Che i tedeschi con Seat vogliano fare le nozze con i fichi secchi?

Commenti
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    Grande post…. Oserei dire che avevano già messo in conto l’acquisto Alfa e quindi sono un pò in ritardo, però finquando ci sarà Marchionne l’AR non gliela vendono. Poi quando andrà via lui si vedrà.

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