Psa e Renault, che aiuti di stato

Psa brucia cassa più di Fiat, ma dovrebbe salvarsi grazie agli aiuti di stato (a garanzia del credito) decisi dalla presidenza di François Hollande. Renault, partecipata dallo stato, sta per ricevere sempre da Hollande la direzione di uno dei 34 progetti (auto che si guida sola) con cui la Francia intende rilanciare la sua industria. Investimenti complessivi previsti, 3,5 miliardi di euro. Il governo da pompiere ad architetto. Per entrambi i costruttori nazionali, aiuti indiretti, ma aiuti. A Parigi il dibattito è molto caldo.

Insomma, l’auto pare sia troppo importante per lasciarla alla sola concorrenza. Del resto, se Hollande è socialista, la Gm (neo socio di Psa) è stata salvata a suo tempo sempre dallo stato e da un liberista come George Bush junior e da un liberal come Barack Obama. Pourquoi pas?

Il presidente francese ha deciso anche di soprassedere all’aumento di un centesimo o due per la tassazione sul diesel. Mettendosi contro parte della sua maggioranza (Verdi furibondi),  sempre per difendere Psa e Renault e un mercato interno che va a gasolio per il 60 per cento.

Hollande sostiene che lo stato non vuole sostituirsi all’iniziativa privata, ma è chiaro che in Europa i francesi continuano a fare i… francesi. Sull’auto e non solo. Con il plauso di Paul Krugman, alla faccia della Commissione Ue e di Angela Merkel.

ps Chissà se Sergio Marchionne si lamenterà in pubblico di questi francesi, come ha già fatto in passato, o se i guai con Veba per Chrysler lo distraggono troppo. La sua Fiat non riceve più aiuti pubblici come ai vecchi tempi. Ma non è una coincidenza che il suo recente sì all’investimento di 1 miliardo a Mirafiori sia stato contestuale alla decisione del governo di rifinanziare la cassa integrazione in deroga, strumento cui la Fiat continua a fare ampiamente ricorso.