Da oggi ne sono certo, il rilancio di Alfa Romeo è in cima ai grattacapi del ceo di Stellantis Carlos Tavares. Me lo fa pensare la notizia a sorpresa – scrive la rivista Auto&Design –  che Alejandro Mesonero-Romanos diventerà il capo del centro stile del marchio italiano.

Non è un semplice passaggio di una figura professionale importante da un’azienda a un’altra: non si ruba alla concorrenza un designer appena nominato con una offerta che non si può rifiutare se non si crede ciecamente nella nuova missione. Che a molti sembra impossibile e che richiede investimenti massicci, prima ancora che idee. Sa di ultimo valzer per una storia industriale molto bella e molto in crisi.

Mesonero (per divertissement l’ho sempre chiamato “Menzognero”, mi ricorda un amico perfido proprio oggi) ha una storia da bravo car designer, pietra rotolante negli ultimi cinque anni e mezzo.

Dal 2011 in Seat, Mesonero diventa infatti nel 2015 il braccio destro del nuovo ceo Luca de Meo, mandato dal gruppo Volkswagen a Barcellona a salvare il marchio in rosso dal rischio di chiusura.

Il tandem Mesonero-de Meo funziona alla grande: suvvizzazione della gamma, vendite in risalita, bilanci in attivo, modelli e campagna pubblicitarie che strizzano l’occhio a una clientela giovane. In più, Cupra viene separata da Seat e diventa marchio a sé. Qualcuno arriva a dire che questa nuova Seat sembra essere un po’ l’Alfa Romeo del gruppo tedesco come immagine, salvo che gli spagnoli vendono cinque volte gli italiani.

La favola catalana però finisce, anche perché Mesonero è di Madrid e de Meo è di Milano. Il secondo diventa numero uno del gruppo Renault l’1 luglio dell’anno scorso e la prima decisione che prende è chiamare a Parigi il suo “compañero”, strappando contestualmente a Peugeot un altro stilista di successo come Gilles Vidal.

Sulle sorti del responsabile del design del gruppo francese Laurens van den Acker scrivo qui qualche domanda, cui mi viene risposto in via privata. Ma dopo solo nove mesi, quel magnifico tandem italo-spagnolo si rompe perché Alejandro se ne andrà. E perché Tavares sembra ragionare come de Meo: design d’abord. Chissà come l’ha presa il boss di Renault.

Siamo uomini (e donne) di mondo. O no? Alla fine del 2007 Sergio Marchionne diede al brillante Luca l’Alfa Romeo oltre che la direzione marketing del gruppo. Ma dopo dodici mesi lui se ne andò al gruppo Volkswagen. I due, che io sappia, non si parlarono più.

@fpatfpat

 

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