Tutto è partito da lei. La Tesla Roadster è stata la prima auto elettrica della generazione 2.0. Dopo il fallimento dei veicoli a batterie degli anni 90, la piccola società californiana di Elon Musk con la sportiva Roadster ha avuto il merito di rilanciare le vetture elettriche. Nei giorni scorsi la 2 posti di Tesla negli Stati Uniti è andata sold out, tutti gli esemplari sono stati venduti e la Roadster ha lasciato lo spazio in gamma alla berlina Model S.

E’ passata però solo qualche ora e la Roadster è tornata in pista. Dalla California al Michigan. Dal sole della Silicon Valley alla neve al confine del Canada. La Detroit Electric, marchio nato nel 1907 (13.000 elettriche prodotte) e tornato in vita 100 anni dopo (2008) grazie ad Albert Lam, ex manager Lotus, lancerà sul mercato degli Stati Uniti a fine agosto la sua SP:01 da “155 miglia orarie (circa 249 km/h), l’auto elettrica più veloce al mondo”, recita il sito web della società americana (tra l’altro molto ben fatto). La SP:01 sarà prodotta in Michigan in soli 999 esemplari e venduta a un prezzo di 135.000 dollari. L’autonomia dichiarata, garantita da batterie al litio da 37 chilowattora, è di 190 miglia, poco più di 300 km.

Numeri e caratteristiche a parte, di fatto la nuova SP:01 è una Tesla Roadster aggiornata, visto che l’origine è identica: entrambe sono derivate dalla Lotus Elise. E la storia della spider elettrica continua.

 

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