La Smart si conferma auto dei primati dopo 15 anni di commercializzazione. Compresa la appena arrivata versione speciale con le ali, la forjeremy, firmata dallo stilista Jeremy Scott (per carità non chiedetemi commenti, li lascio a voi). Ma torniamo a primati veri.  L’Italia resta il primo mercato mondiale delle piccola tedesca, nata da un’idea di Nicolas Hajek – il geniale orologiaio di Swatch – e da Mercedes: dal 1998, da noi ne sono state vendute 400.000 del 1,4 milioni piazzate nel resto del mondo, di cui 125.550 solo a Roma, capitale mondiale (e aggiungo io, vendute in quella specie di triangolo delle Bermude dei quartieri Cassia, Vigna Clara e Parioli).

Ok, un fenomeno. Considerando anche i nostri piccoli centri storici, i nostri grandi disordini nella mobilità, la parcheggiabilità perpendicolare al marciapiede della prima serie della fortwo permessa non dalla legge ma da una brutta consuetudine. Età media degli acquirenti 40 anni, bassa nonché trasversale a più generazioni, che è poi il sogno di chiunque vende qualcosa e spera un giorno di inventare un’auto morsicata alla Apple.

La Smart è stata però anche un fenomeno di perdite, il successo italiano non le è bastato. Soltanto nel 2007 è andata a sostanziale pareggio. Ottima invece la versione elettrica che, secondo me, va meglio di tutte, non solo perché inquina meno (la fortwo è comunque in cima alle classifiche delle auto più eco-sostenibili) ma perché sta meglio in strada, avendo le batterie sotto il pianale, e perché il cambio ovviamente non ha più nessun ritardo.

E’ tutto? No, la Smart ha pure un primato negativo (oppure: è il primato positivo che le manca). Nel terzo millennio, è l’unico prodotto, dei tre che ci hanno provato, a fallire l’estensione dei modelli. Per capirci: Mini e Fiat 500 sono riuscite a vendersi anche in altre versioni, Smart forfour e roadster sono andate a picco. Nel 2014 Smart ci riproverà con modelli a 4 e 5 porte e un suv. Solo un consiglio spassionato: meglio di sicuro senza ali.

Commenti

    […] prefissati per rendere sostenibile il progetto (circa 200 mila unità all’anno). Ne avevamo scritto qui e le stime sono impietose: per ogni smart prodotta, Daimler perde 4.470 euro (fonte Bernstain […]

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