Il gioco di parole viene facile: c’è effervescenza nel mondo dell’auto elettrica. Nei giorni scorsi la Sibeg, una azienda siciliana che produce, imbottiglia e distribuisce tutte le bevande della The Coca Cola Company, ha deciso di dotare i suoi 100 sales executive di Citroën C–Zero elettriche. L’iniziativa prevede, con la collaborazione di Enel Energia, l’installazione di 50 colonnine di ricarica tradizionale nelle aree di sosta dei punti vendita della grande distribuzione in Sicilia. A queste si aggiungeranno altre 7 stazioni di ricarica veloce in grado di fare un pieno in 25 minuti. Tutte, assicurano in Sibeg, aperte liberamente anche al pubblico.

Per l’operazione, l’azienda siciliana ha dichiarato di aver investito 2,4 milioni di euro in tre anni, soldi di tasca propria e senza usufruire di alcun finanziamento pubblico.

Rimanendo nel settore, un altro esempio virtuoso arriva dalla Mancinelli, un’azienda romana impegnata nella distribuzione di bevande, che ha deciso di puntare su veicoli elettrici (anche su richiesta di alcuni suoi clienti) per garantire 400 spedizioni nella ZTL della Capitale. Il tetto del magazzino dell’azienda romana è stato coperto da 1.000 mq di pannelli fotovoltaici in grado di produrre, gratis e senza emissioni, l’energia necessaria a ricaricare i veicoli. Alla Mancinelli sono andati anche oltre: non trovando sul mercato un veicolo in grado di garantire una capacità di carico utile di 2,5 tonnellate e superare le pendenze della città, hanno pensato bene di chiedere al Polo della Mobilità Sostenibile dell’Università La Sapienza di Roma, al CNR e all’associazione scientifica BIP, di sviluppare e realizzare un veicolo elettrico adatto alle sue esigenze. Tradotto: 140 km di autonomia, batterie ai ioni di litio e ferrite, pendenze superabili del 21% e, appunto, massimo carico utile di 2,5 tonnellate.

Emissioni zero fai da te. Esempi da seguire e replicare. E magari incentivare.

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