La scorsa settimana ero a Sunderland, pochi chilometri da Newcastle, Inghilterra. L’occasione era l’avvio della produzione della nuova Infiniti Q30, la compatta con la quale il marchio premium giapponese vuole sfidare le tedesche. L’auto non è male e non dovrebbe avere problemi a vendere le 30 mila unità previste per l’Europe (su 60 mila totali). Soprattutto se il numero tiene conto anche della versione crossover QX30 e se, come mi ha raccontato Francois Goupil de Bouillé, a capo di Infiniti per il mercato Emea (Europa, Middle East e Africa), “in Europa le auto compatte premium valgono un milione di unità e saliranno a 1,5 milioni nel 2020”.

Infiniti o meno, entrando a Sunderland non ho potuto non notare la targa celebrativa dell’inaugurazione dello stabilimento nel 1986 con in bella mostra il nome dell’allora primo ministro Margaret Thatcher. La Lady di ferro, famosa per la sua intransigenza, aveva intuito l’opportunità di ospitare in Inghilterra l’industria automobilistica giapponese vista invece con timore in Europa.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, i miei per primi: gli investimenti per Sunderland, in parte anche dello stesso governo inglese, sono stati finora di 3,67 miliardi di sterline con 6.700 posti di lavoro creati dal nulla. Solo per la nuova Infiniti Q30 si sono spesi 250 milioni di sterline e aggiunti altri 300 posti di lavoro. In settembre, Nissan aveva annunciato ulteriori risorse per 100 milioni di sterline per la nuova generazione della Juke. La capacità produttiva oggi è di oltre 600 mila vetture, una delle più alte dell’intera Europa. Per dare un’idea, in Italia nel 2014 (dati Acea) si sono prodotti un totale 694.750 veicoli.

Numeri che, assicurano in Inghilterra, sono la risposta più chiara ai rumors riportati ad esempio dal Daily Mail di un’eventuale chiusura di Sunderland per mano di Renault, desiderosa di portare tutto in Francia. Semmai, più uno strumento di ricatto nella battaglia azionaria in corso tra giapponesi e francesi, che scenario reale. Lunga vita a Sunderland.

Sunderland Thatcher

Lascia un commento