L’industria 4.0 sta cambiando le relazioni tra le aziende e i processi produttivi, ma per riuscire a trarne i benefici è necessario investire. La quarta rivoluzione industriale è caratterizzata da sistemi intelligenti connessi tra loro e in grado di creare reti di valore all’interno delle quali tutto è tracciato.

Con l’industria 4.0 si creano delle reti di valore tra le industrie che collaborano al fine di creare prodotti e servizi sempre più personalizzati ed in linea con le richieste di mercato, come per esempio avviene in Germania con il Cluster tedesco German Automotive Industry che vede la collaborazione di Daimler, Bmw, Volkswagen e altre realtà inferiori. Ma, come detto in questo altro post, la rivoluzione prevede anche cambiamenti nella produzione di un’auto e dei suoi componenti.

Sono andata dietro le quinte della produzione Ford visitando lo stabilimento produttivo di Valencia, il più digitalizzato in Europa in ambito automotive. In un’area di 2,7 milioni di metri quadrati e grazie al lavoro di 8600 operai, ogni 40 secondi uno degli otto modelli di veicolo qui prodotti lascia la catena di montaggio. Oltre ai veicoli, nella “planta de motor” vengono prodotti due motori Ecoboost 2.0 e 2.3 e venti rispettive declinazioni. La digitalizzazione all’interno della catena produttiva della sezione motori è visibile sia per tre corobot (saranno 10 dal prossimo anno) sia, e soprattutto, per la tracciabilità dei pezzi che compongono il motore.

Siamo abituati a parlare di tracciabilità in riferimento alle informazioni che forniamo nei comportamenti online (per esempio in riferimento ai cookie) e all’interno della catena produttiva avviene più o meno la stessa cosa. Ogni componete del motore ha un codice ID che include tutte le sue informazioni e nei diversi passaggi della catena produttiva vengono fotografati trecento volte grazie all’Automatic Vision System. Si tratta di un sistema che permette di focalizzare l’attenzione dell’operaio sulle parti con difetti (sfruttando anche il suo valore intellettuale, l’operaio aggiunto di cui parlava Luca nel post sopralinkato) e di aumentare il tempo dedicato alle parti con anomalie per poterle sistemare. Tutte le informazioni raccolte con l’Automatic Vision System passano al Back-Up Quality Information, un database di foto e video a garanzia del brand e dei clienti per la qualità dei prodotti.

Questo di Ford è un esempio che ho toccato con mano e che dimostra che nel contesto attuale in cui a dettare il ritmo è rapidità e personalizzazione è necessario che la produzione adotti tecniche produttive smart e in grado di garantire qualità. Dalle previsioni Accenture si stima che nel 2020 il valore della quarta rivoluzione industriale porterà ad un profitto di 500 milioni di euro per il settore, ma a fronte di investimenti che riguardano diversi attori, dalle istituzioni per l’infrastruttura alle aziende di tecnologia alle stesse case automobilistiche. Chi semina oggi, raccoglie domani!

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