Lo so che Tav sta più o meno per treno super veloce e che l’argomento divide fortemente il Paese. Il Movimento 5 Stelle non è solo nell’essere contrario al progetto della Torino-Lione. Ma nella Roma governata dalla grillina Virginia Raggi, abbiamo una Tav completata e in funzione. Mini Tav, quanto velocissima. E divide anche qui, eccome.

La Tav de’ noantri è la linea A della metropolitana romana. Più precisamente, è quel tratto privilegiato dai turisti che va dalla fermata Ottaviano – San Pietro fino alla stazione Termini. Sei fermate in tutto.

Erano sei: da mesi sono soltanto tre. Perché le stazioni di Barberini, Spagna e Repubblica sono chiuse, lunedì 6 maggio 2019.

Così, lascio la Vespa a Ottaviano e faccio il cronista. Wow, arrivo a Termini in sei minuti, la Tav dei 5 Stelle è più rapida di un Frecciarossa! E tutto in sicurezza, mica come andare in Vespa a Roma fra buche a zig zag, l’auto che ti gira davanti senza mettere l’indicatore di direzione, la gente che parla al telefono dimenticandosi di guidare.

Certo, a Termini quando scendo dalla metro appoggio il piede forse con esagerata circospezione sui gradini delle scale mobili, ma alla fine salgo in superficie sano e salvo.

Le tre fermate di metro A sono chiuse da tempo immemore. Per motivi di insicurezza delle scale mobili, per una manutenzione inspiegabilmente non corretta o non fattibile, in sostanza per l’incapacità di gestire una crisi da parte della giunta 5 Stelle. Aggiungo il sospetto che, nella giungla romana, ci sia chi rema contro la sindaca. Ma non può essere questa la giustificazione di un tale disastro, notizia che per altro fa facilmente il giro del mondo.

Risalgo in Vespa per protesta. No Tav de’ noantri. E nemmeno anarchia.

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