La Chrysler ha annunciato che produrrà un’auto totalmente elettrica per lanciarla nel 2012, inizialmente sul solo mercato nordamericano. Ma sarà una Fiat 500, chiamata EV, cioè a zero emissioni, già esposta in forma di prototipo in gennaio al Salone di Detroit. E’ un’altra occasione perduta per gli stabilimenti italiani, perché è di futuro che qui si parla.

Ma ogni promessa è debito, come si dice. L’amministratore delegato del gruppo torinese Sergio Marchionne si era impegnato con l’amministrazione statunitense per farsi dare 6 miliardi di dollari in cambio della malmessa Chrysler : «Fiat – aveva detto il presidente Barack Obama il 30 marzo dell’anno scorso – è pronta a trasferire la sua tecnologia di punta alla Chrysler e, dopo aver lavorato in stretta collaborazione con il mio team, si è impegnata a costruire nuove auto a basso consumo di carburante e motori qui in America». Dunque soldi cash al manager italiano, che sul salvataggio dell”icona di Auburn Hills non ha messo un euro, e oggi l’annuncio della 500 EV. «L’alleanza con Fiat presenta nuove opportunità per unire la conoscenza ingegneristica di Chrysler con nuove piattaforme e la Fiat 500 EV è un notevole esempio dei nostri sforzi», ha detto Scott Kunselman, senior vice presidente engineering di Chrysler.

Se anche fosse vero che la testa del gruppo resterà in Italia, questo è un altro segno che il cuore della Fiat ormai è volato vicino a Detroit.

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